“Avessi il passaporto me ne andrei ad Antigua“. Parola di Silvio Berlusconi che, secondo il Corriere della Sera, vorrebbe volare verso il sole dei Caraibi. Non per uscire dal groviglio di inchieste e indagini da Milano a Bari o lasciarsi alle spalle la condanna in via definitiva Mediaset, la decadenza e tutto il resto, ma per evitare la lunga scia di veleni, annunci e smentite di scissioni, divisioni tra vari animali della giungla politica. 

Al Cavaliere brucia ancora l'”improvvida retromarcia sulla fiducia al Senato”, la spaccatura allo stato sembra non convenire a nessuno. Almeno fino al momento in cui Berlusconi avrà il suo seggio a Palazzo Madama. 

Che siano solo questi i pensieri del leader del Pdl sembra improbabile perché si avvicina la data del 27 novembre quando l’Aula dovrà votare per la perdita della funzione di parlamentare. E solo un mese fa il Cavaliere temeva addirittura il carcere: “Mi faranno marcire in galera come Yulia Timoshenko”.Tramontata ormai definitivamente la possibilità di grazia da parte del presidente Giorgio Napolitano, Berlusconi potrebbe pensare di passare il resto dei suoi giorni nelle residenze all’estero: Antigua appunto o Bermuda, ma anche Saint Moritz. Il ritiro dei passaporti – l’ex premier aveva anche quello diplomatico – potrebbe non essere un ostacolo alla grande fuga per sfuggire ai falchi, colombe, falchetti, pitonesse o altro.  

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