Raccontare l’Italia attraverso una colonna sonora composta esclusivamente da canzoni satiriche, comiche e umoristiche dai futuristi a oggi. Roberto Manfredi, talent scout e produttore discografico, collaboratore di importanti artisti italiani, tra i quali Paolo Conte e Fabrizio De André, da qualche settimana conduce il programma radiofonico Scanzonata che va in onda ogni martedì alle 22:40 su Radio Popolare Network e in diretta streaming dal sito www.radiopopolare.it. Una scelta non casuale quella di tornare alla radio, che proprio in questi giorni è al centro di una accesa discussione originata dal Mei, il Meeting delle etichette indipendenti.

Lo scopo è quello di fornire un adeguato rilancio e tutela della produzione musicale italiana, sul modello della Francia e dell’Inghilterra, affinché possa esser favorita la crescita, lo sviluppo e il rafforzamento della sua identità musicale nell’ambito del made in Italy, con l’obiettivo di trasformare il nostro settore come una delle attività più produttive e moderne. Del resto, peculiarità della cultura post moderna è quella di tendere al superamento degli schemi rivolgendo però lo sguardo al passato.

“Ho ideato il progetto Scanzonata tempo fa – racconta Manfredi – Il tutto è iniziato scrivendo un libro che uscirà nel corso del 2014. In seguito, con Roberto Caselli ho pensato di farne una trasmissione radiofonica. Il concept è semplice e diretto. Si sceglie un tema tratto da una canzone madre, ad esempio Io non mi sento italiano di Giorgio Gaber a cui seguono altre canzoni, figlie dello stesso tema, come ad esempio Gli italiani sono felici degli Skiantos, In Italia si sta male di Rino Gaetano, ma nell’esecuzione di Paolo Rossi, oppure La terra dei cachi di Elio e Le Storie Tese e Nella valle dei Timbales dei Figli di Bubba, in cui si canta la fuga dei cervelli verso altri lidi esotici. Infine si scelgono ospiti particolarmente connessi al tema. Durante la puntata appena descritta, ad esempio, abbiamo intervistato Paolo Rossi e Paolo Hendel nella versione di Carcarlo Pravettoni, in cui ha svelato come a volte la fuga dei cervelli fa sì che l’unico a viaggiare sia il cervello, mentre tutto il resto dell’organismo rimane purtroppo in Italia, come secondo Pravettoni, avviene nel caso di Maurizio Gasparri. ‘Dove è finito il suo cervello ?’ si è chiesto Paolo Hendel. Il tema ovviamente offre la possibilità per raccontare dati, notizie e fatti d’attualità, come l’Italia ad esempio, sia rimasta ancora nel G8, nonostante sia scivolata al nono posto nella classifica dei paesi più ricchi e che la Borsa italiana sia finita al 29esimo posto per quanto riguarda la capitalizzazione raggiungendo il penultimo posto in Europa, davanti alla sola Grecia. Il tutto è drammatico, ma noi continuiamo a scherzarci sopra perché siamo condannati a restare italiani per sempre, nonostante tutto”.

Riascoltando e rileggendo i testi dello sterminato repertorio artistico, che è quello della musica italiana, ci si rende conto di come la nostra filosofia di vita sia davvero unica e originale. È una filosofia di puro disincanto, che solo noi italiani sappiamo diffondere con grande maestria. “Noi italiani sappiamo cogliere il lato ironico di ogni cosa, persino di ciò che riteniamo insopportabile e detestabile: corruzione, mafia, terremoti, sventure, scandali, una classe politica che è la peggiore tra i paesi occidentali, crisi economica, etc. Se riascoltiamo oggi Ma cos’è questa crisi? scritta dall’autore Rodolfo De Angelis, sembra che sia stata scritta oggi. Parla dei teatri che chiudono, di commercianti ridotti alla fame, è praticamente la sigla di ogni servizio del Tg dedicato alle interminabili manovre finanziarie, eppure è una canzone vicina a festeggiare il secolo di vita. Ora vorrei che Scanzonata diventasse anche un programma televisivo, perché il repertorio di immagini è davvero inesauribile. Non si tratta solo di canzoni ma di veri e propri ritratti storici del nostro paese”.

Nelle puntate trasmesse finora si è parlato di temi di recente attualità come “L’ossessione del sesso nella cinematografia, dagli anni Settanta a oggi”, “Lo sputtanamento”, suggerito dalla canzone di Cochi e Renato, in cui ogni giorno si fa a gara a promuoverlo come pratica quotidiana: “Dai figli di Berlusconi trattati come ebrei ai tempi di Hitler” alle “intercettazioni telefoniche americane a tutti i leader europei”. Si è parlato della “Morte della discografia”, dell’“Ossessione del calcio” in Italia, nonostante gli scandali del calcio scommesse e alla fine dei giocatori-bandiera.

“Gli ospiti sono sempre di alto livello, finora hanno partecipato Freak Antoni, Dario Vergassola, Paolo Rossi, Gene Gnocchi, Enrico Ruggeri, Flavio Oreglio, Mara Maionchi, Rocco Tanica, David Riondino e tanti altri. Qualcuno ci ha persino inviato degli inediti da trasmettere in esclusiva, come Freak Antoni che ci regalato il brano inedito Porto Dio, che racconta la sua esclusione al Festival di Sanremo a opera della commissione gestita da Gianni Morandi. Davvero esilarante. Altri hanno raccontato aneddoti ed esperienze personali davvero interessanti, come quella di Jerry Bruno dei Brutos in cui dopo aver conosciuto Elvis Presley in un casino di Las Vegas, passò una notte con lui in macchina cantandogli canzoni italiane. Abbiamo anche raccontato la storia del grandissimo musicista italiano Sandro Oliva, il Frank Zappa italiano che è arrivato persino a suonare in tournée con le Grand Mothers, il gruppo originale dello stesso Frank Zappa. Una storia pazzesca che meriterebbe di essere raccontata in un film”.

I prossimi obiettivi? “Stiamo pensando a una puntata speciale su Firenze, anzi su FiRENZI, dato che ormai si parla solo del suo sindaco. Sveleremo la storia della Leopolda, intesa come ex stazione ferroviaria e del Granduca Leopoldo II, che a Firenze abolì la censura e cercheremo di capire cosa sia questa benedetta “Galassia di Renzi” che unisce Jovanotti a Steve Jobs, Bartali a Mandela. Al sindaco chiederemo perché non ha ideato anche un link tra Umberto Balsamo e Antonio Gramsci”. Insomma le idee nel paniere non mancano, grazie allo sterminato repertorio della canzone satirica e umoristica. Manfredi ha avuto l’onore e la fortuna di farne parte, producendo in passato dischi di Roberto Benigni, Paolo Conte, David Riondino, Gianfranco Manfredi, Freak Antoni e tanti altri e registrando canzoni e video con Enzo Jannacci, Giorgio Gaber e Dario Fo. “Artisti fantastici per un repertorio fantastico che ha anche un grande merito, quello cioè di aver battezzato la nascita della discografia italiana. Il primo disco pubblicato fu infatti A’ risa, una canzoncina comica di Bernardo Cantalamessa, il cui ritornello è uno scoppio di risate. Era il 1901”.

Articolo Precedente

‘Chiaro Scuro del Carcere’, San Vittore si mostra in foto

next
Articolo Successivo

Genova, al teatro Akropolis la prima edizione di ‘In transito Festival’

next