Cene, regali, fiori e consulenze. Continua l’analisi dei 39mila scontrini dei partiti della Regione Emilia Romagna da parte della Procura di Bologna, anche se il problema ora sono i tempi che potrebbero essere più lunghi del previsto. “Quanti”, ha dichiarato il procuratore aggiunto Valter Giovannini, “ritengono che l’inchiesta per peculato sui rimborsi dei gruppi dell’assemblea legislativa debba procedere con tempi maggiormente rapidi hanno ragione. Ma, come ha già ricordato il procuratore Alfonso, per la mole dei dati da esaminare questa è un’indagine di tipo non ordinario, che dobbiamo affrontare con mezzi limitati”. Qualcuno ha fatto notare a Giovannini che tante sono le richieste di personalità locali e non – come ad esempio l’ex presidente della Regione Enrico Boselli, intervistato dal Resto del Carlino – che auspicano una conclusione rapida dell’indagine da parte dei magistrati.

“Il comando provinciale della Guardia di Finanza – ha proseguito Giovannini – ha assegnato a tempo pieno all’esame della documentazione cinque sottufficiali e un ufficiale. Ne servirebbero più del doppio, ma sappiamo che ciò non è possibile. La Procura ha assegnato al fascicolo due pubblici ministeri, che tutti i giorni si occupano di altre centinaia di inchieste”. E’ anche questo probabilmente il motivo che ha portato gli inquirenti a concentrarsi sulle carte dell’attuale legislatura e, almeno per il momento, non su quelle della precedente: “Piuttosto che fare benino tutto, abbiamo deciso – ha spiegato – di analizzare molto bene il periodo più recente”.

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