Bagarre durante il Tg3 Linea Notte sull’imminente voto relativo alla decadenza di Silvio Berlusconi. Lo scontro coinvolge il deputato Pd Sandro Gozi e Daniela Santanchè, che annuncia: “Se il 27 novembre il Pd, nostro alleato di governo, votasse a favore della decadenza di Berlusconi, io la fiducia a questo governo non la voterei più, ma neanche se me lo dicesse il presidente Berlusconi. Non si può stare coi carnefici“. E aggiunge: “Questa guerra che si è creata per portare lo scalpo di Berlusconi è stata fatta prima dai comunisti, cioè dal Pd“. Gozi sobbalza con una sonora risata e puntualizza: “Io non sono stato mai comunista“. “Eh. ma non se la prenda” – replica la pasionaria del Pdl – “Lei cos’è? Prodiano? Allora siete tutti democristiani, lei, Letta…“. “Noi siamo democratici”, ribatte l’esponente del Pd. “Ah, pensavo democristiani”, controbatte la Santanchè. “Lei pensi ad Angelino Alfano”, sottolinea Gozi. Il botta e risposta non ha tregua, al punto che il conduttore Maurizio Mannoni mormora: “Se volete, io e Giovanni Valentini (l’altro ospite in studio, ndr) andiamo al bar“. La polemica riesplode qualche minuto dopo, quando Gozi ribadisce il voto del Pd a favore della decadenza di Berlusconi: ” L’Italia non può permettersi il gioco dell’oca delle destre, per cui ogni settimana si torna alla casella di partenza perché noi ci rifiutiamo di salvare il cittadino Berlusconi condannato con una sentenza definitiva. Chissà perché” – continua – “Berlusconi deve essere salvato o avere 19 gradi di giudizio: corte europea dei diritti umani, magari la corte africana. E io credo che dopo la decadenza di Berlusconi ci sarà comunque una maggioranza di governo“. “Voi siete un po’ il quartetto dei furbetti. Voi fate dei bei ricatti”, osserva la Santanchè. “Siamo in una democrazia, noi il vostro padre padrone non lo salviamo, va bene? Fatevene ragione, staccatevi”, ribatte il deputato del Pd. “Scusi, ma non urli, perché gli uomini che urlano mi danno un po’ fastidio. Non urli, io sono bella tranquilla… sono una signora“, si lamenta la parlamentare del Pdl, che ribadisce: “Voi siete furbetti e ricattatori e vi dovreste vergognare. Mettere il voto di decadenza il 27 novembre dopo il voto di stabilità come lo chiamate? Ma imparate a parlare come mangiate”

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