Quante volte abbiamo letto (o solo sospettato, ammettiamolo) che esistano “cure segrete” per le malattie più gravi? Su Internet di “cure segrete” ne troveremo centinaia, dalla più balorda a quella che sembra avere qualche plausibilità. Perché segrete? Perché le aziende farmaceutiche e la comunità medica le nasconderebbero evitando così la guarigione da gravi malattie continuando a vendere farmaci che puntualmente sono definiti (dai ciarlatani) inefficaci. Certo, la medicina non cura tutto (e non lo farà mai, o saremmo immortali) ma questa sorta di “grande complotto medico” è molto ingenuo e denota scarsa conoscenza dei meccanismi della ricerca e della scienza.

Malattie durissime, dal cancro alle malattie neuromuscolari, il diabete, ogni malattia inguaribile ha la sua cura nascosta e puntualmente funzionante, peccato che chi la vende non sia mai riuscito a dimostrarlo e si limita a fare proselitismo sul web. Così troverete chi cura il cancro con il bicarbonato, chi con le pozioni magiche, gli sciroppini, i frullati e gli impacchi di ricotta. Ma dai, chi vuoi che creda a queste sciocchezze! Ci credono, ci credono e spendono una marea di soldi per diventare vittime dello sciacallo di turno.

Diciamocelo, è anche la logica a negare il complotto mondiale delle cure segrete: i fautori di questo gigantesco accordo diabolico, preferirebbero morire (e vedere morire i propri cari) pur di non svelare il “segreto”, preferirebbero restare nell’anonimato di un laboratorio piuttosto che svelare al mondo le cure segrete e diventare (ricchissimi) beniamini dell’umanità, preferirebbero tacciare di ciarlataneria i vari “geni incompresi” piuttosto che rubare l’idea e diventare autori della scoperta del secolo, le aziende, addirittura, rifiuterebbero guadagni stratosferici così, tanto per fare dispetto ai ciarlatani. Ma si sa, i complotti globali non hanno logica né ragione, sono come i luoghi comuni, non muoiono mai, loro sì che sono immortali.

Lo studio e la ricerca delle malattie sono processi molto lunghi, costosissimi, complicati, sono processi che fanno piccolissimi passi per raggiungere risultati importanti, al contrario delle “cure segrete” che invece nascono improvvisamente dal nulla e diventano “verità” in pochi anni (che corrispondono al tempo necessario al riempimento del portafogli del ciarlatano). Questo succede perché compiere tutto il percorso scientifico è difficile, richiede impegno, dedizione, sacrificio, spesso poca soddisfazione economica, il ciarlatano invece vuole i soldi cash, tutti, senza sforzo (al massimo una pagina Facebook, è anche gratis).

Eppure sono tanti i casi di persone con una buona idea che, affidandosi al metodo scientifico e senza clamori, sono riusciti nell’impresa di aiutare migliaia di persone nel mondo nonostante non fossero medici o scienziati, nonostante non avessero a loro disposizione fondi o mezzi ma solo tanto ingegno ed onestà. Due esempi sono eclatanti e, per una strana coincidenza, hanno anche un nome praticamente identico: Odone e Odon.

Il primo, Augusto Odone, era un economista italiano che viveva la malattia rara e grave del proprio figlio per la quale non esisteva una cura, l’Adrenoleucodistrofia. Determinato a trovare un aiuto per il proprio bambino iniziò a studiare, girare il mondo e le biblioteche scientifiche, si confrontò con esperti e scienziati e partecipò anche ai congressi medici per aggiornarsi. Sviluppò un’idea tanto semplice quanto efficace: una miscela di oli comuni poteva essere usata per curare (almeno mitigare) i sintomi della malattia del figlio. Inizialmente la diffidenza fu tantissima (comprensibilmente) poi fu proprio uno scienziato, esperto della malattia, a studiare l’idea di Augusto: sembrava funzionare. Il medico e la sua istituzione finanziarono i primi studi, dei test sui pazienti e persino una fondazione che cercava una soluzione per quella malattia e negli anni (tanti anni), si arrivò a comprendere che l’idea di un anonimo papà era geniale. Fu accettata dalla medicina, prodotta ed usata sui malati, ma cosa più importante a volte funzionava e sono state tantissime le sofferenze che quell’uomo, scomparso pochi giorni fa, evitò a tanti piccoli pazienti.

Il suo quasi omonimo Jorge Odon, è un meccanico argentino: dovette risolvere un gioco rompicapo proposto dai suoi amici proprio pochi giorni prima del parto di sua nuora al quale assistette. Fu proprio l’associare le difficoltà di quel parto con il “trucco” del rompicapo che indusse Jorge a preparare un prototipo di uno strumento che si poteva utilizzare nei parti difficoltosi (che oggi richiedono strumenti costosi e molto complicati) e che aveva due caratteristiche precise: costava pochissimo e poteva essere utilizzato da chiunque. Nessuna lamentela, niente complotti, solo determinazione ed onestà. Jorge propose il marchingegno a dei medici che lo apprezzarono, questi iniziarono a sperimentarlo e videro che aveva molte qualità, l’idea si diffuse in altri ospedali che notarono lo stesso e così persino l’Oms ha iniziato a studiare lo strumento. Anche qui lavoro duro, costi ridottissimi, pochi proclami e nessuna pretesa di essere un genio incompreso, addirittura nessun uomo in nero a capo di organizzazioni segrete ma una sola regola: l’idea funziona.

Quante vite hanno salvato e salveranno queste persone? Quanti giornali e quante tv parleranno di loro? Pochissimi, l’umiltà ed il genio non hanno bisogno di pubblicità perché la sua idea la regala al mondo, il ciarlatano la vende, per questo, quando sentite di cupi soggetti che parlano di boicottaggi e complotti, di idee rivoluzionarie mai dimostrate e che preferiscono le urla alla delicatezza della scienza, diffidate, si tratta con molta probabilità di persone che, fallendo nelle loro aspirazioni personali, cercano il successo in altro modo trasformandosi in venditori di bugie che non vogliono la nostra salute ma solo i nostri soldi.
 

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