Tempo fa mi stavo occupando di bollette demenziali che circolavano nel comune di Roma. Talora ho pensato si trattasse di uno scherzo, un errore elettronico o un ritocco grafico. Ed ecco che ieri mattina, nella mia cassetta di posta, è arrivata questa bolletta dell’Ama S.p.A. che si occupa della gestione dei rifiuti: un capolavoro, cui ho faticato a credere per i primi minuti.

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Nella lettera sono presenti 5 diversi fogli, fra comunicazioni e indicazioni di pagamento, per avvisarmi di pagare 0,05 euro entro il 07-11-2013. Un tale importo è la somma di ben 0,03 euro di Tariffa Rifiuti Urbani e assimilati (fuori campo applicazione Iva) + 0,02 euro di Sanzione ridotta per omessa dichiarazione (escluso campo Iva). L’evasione si riferirebbe a un periodo che va dal 16/05/2005 al 16/05/2005 (ossia lo stesso giorno di ben 8 anni fa) per una superficie assoggettabile alla tariffa di mq “0” (ossia “zero”) per numero di occupanti “1”.

Ora, essendomi in passato occupato per qualche anno sia di ermeneutica che di esegesi, tenderei a escludere un significato che sfugga unicamente al mio intelletto. Ma allora di che si tratta? È comunque indicato l’indirizzo esatto di una mia precedente residenza, dove ho abitato fino a qualche mese fa, ma mai da solo e specie mai occupando una superficie di zero metri quadri. O almeno così risulta alla mia coscienza. Forse serve un terapista.

Finalmente, scorrendo il foglio con gli occhi, noto un riquadro minuscolo, non in grassetto, che bisbiglia: “Considerato il modesto importo del presente documento non ne viene richiesto il pagamento”. Il sollievo m’invade: l’ho scampata per questa volta. Il tutto viene bollato come “documento di chiusura – comunicazione di accertamento per evasione totale”

Ovviamente in seguito si ritiene necessario sottolineare che “il mancato pagamento degli importi indicati nel presente avviso comporta l’applicazione delle sanzioni previste dal vigente regolamento della tariffa per la gestione dei rifiuti di Roma Capitale”. In quanto “il regolamento Ta.Ri dispone che per l’omessa o tardiva comunicazione si applicano le sanzioni dal 100% al 200% su ogni importato maturato per i semestri solari di competenza”.

Ora mi domando: ma è necessario spedire una bolletta, anzi una oscura comunicazione di una cifra ridevole che non occorre pagare, per una violazione commessa un solo giorno di 8 anni fa su una superficie inesistente? Siamo al confine con la letteratura fantastica.

D’altronde tale comunicazione segue un’altra arguzia dell’Ama arrivata mesi prima, e che denunciava 8 anni di mia evasione totale della tariffa rifiuti, con penale tardiva di alcune migliaia di euro, naturalmente presso la medesima abitazione: quella dove è stata pagata, per tutti questi anni, la tariffa rifiuti con bolletta a nome di mia moglie, che aveva la medesima residenza e la pagava per due persone occupanti. E peraltro dove non avevo mai abitato da solo, ma sempre a residenza congiunta. Sicché, mesi fa, ho dovuto perdere una mattina allo sportello, con estratti di famiglia e residenza, per chiarire la questione e farmi annullare la multa.

Ma l’Ama, che riscuote per conto di Roma Capitale, tanto che ormai bisogna chiamare il numero del Comune per qualsiasi disguido, non potrebbe svolgere meglio il suo lavoro prima di mandare comunicazioni insensate?

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