Il fascino dell’uomo che sa e lo sa dire. E’ apparso come una visione e tutte le dame che “monnaliseggiando” si davano di gomito: “C’è Paolo Mieli“. Invitato dall’ambasciatore d’Italia in Polonia, Riccardo Guariglia, che festeggiava l’imprenditore di vini doc Generoso Di Meo, approdato a Varsavia. Tappa tredicesima del suo party itinerante per presentare “The Cal“, il calendario d’autore. Il presidente di Rcs Libri era stato invitato dall’Università di Varsavia per una conferenza su “Moro, martire laico“. Le signore facevano da capannello e in coro stupito: “Moro? Perché Moro?”. Saliva in cattedra Mieli nei panni dello storico che veste a pennello nei saloni stuccati neo/classici dell’ambasciata: “Ai loro occhi siamo il Paese dei misteri non risolti. I polacchi vedono delle affinità tra il caso Moro e l’aereo precipitato in Russia nel 2010 che trasportava tutta la leadership polacca. C’è chi è convinto che sia stato un complotto dei servizi segreti di Putin. Comunque Mosca ancora non ha restituito la scatola nera al governo polacco”. Mieli ha così rubato la scena all’altro charmoso Jas Gawronski (ma si pronuncia Jasc), ex senatore di Forza Italia ed ex parlamentare europeo, di fiera origine aristocratica polacca, che ascoltava e annuiva.

L’indomani, invece, si balla tra i marmi del Museo Nazionale, in stile post-sovietico che poco differisce da quello fascista (strano che due ideologie dai contenuti politici così estremi esprimano lo stesso linguaggio architettonico, o no?). Ballano l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio e Federica Balestra (figlia dello stilista Renato) e la principessa Marina Pignatelli e Minnie Bormioli (erede dell’impero del vetro andato in frantumi). Aria da gran affabulatore di vino (e non solo) il conte Gelasio Gaetani Lovatelli. All’ingresso il picchetto d’onore a cavallo, in alta uniforme, faceva da cornice al  “bal en tête” di Generoso e Roberto Di Meo. Mentre Paolo Tortora, geniale pizzaiolo napoletano, ideatore del format “mipi”, serviva fumanti mini pizze alla nomenklatura polacca in gran spolvero. Tortora aveva trasporto su un tir frigorifero la pasta già lievitata, bella e pronta per essere infornata. Metà dei mille invitati, molti dei quali formano lo zoccolo duro che da 13 anni segue il format, diversamente festaiolo, di Generoso. Altre tappe sono state Parigi, New York, Madrid, Palermo, Marrakesch, Berlino.

Non si balla solo. Generoso inaugura mostre, sponsorizza restauri e recupera il recuperabile dal degrado. E’ quello che ha fatto l’anno scorso con il complesso rinascimentale dei Girolamini a Napoli. E stringe nuove alleanze, l’anno prossimo la Royal Academy di Londra gli ha messo a disposizione i suoi spazi.

A Varsavia Vittorio Sgarbi illustrava la mostra del pittore cinquecentesco Guercino che, dopo la chiusura della pinacoteca di Cento a causa del terremoto, rischiava di ammuffire in qualche scantinato. Cappelli luciferini, maschere piumate e dame in turbanti scintillanti. L’anfitrione sfoggiava una corona di tappi di sughero fatta da Giusy Giustino, la costumista del teatro San Carlo di Napoli.

L’edizione 2014 di “The Cal” porta ancora la firma di Massimo Listri, uno dei più grandi maestri contemporanei dell’immagine: a confronto la Varsavia dei quadri di Bernardo Bellotto e quella catturata da Listri: due maestri e una città che s’incontrano tra “Memoria e futuro”, questo il titolo del calendario.

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