Mentre il vicepremier Angelino Alfano continua a battere sulla retroattività della legge Severino, il Pdl si spacca di nuovo tra falchi e colombe. “Siamo fortemente contrari a questa applicazione retroattiva e speriamo che il Parlamento e il Partito Democratico correggano la loro impostazione”, ha detto Alfano ai microfoni del Tg1, parlando della legge anti-corruzione in merito alla decadenza di Silvio Berlusconi dopo la condanna per frode fiscale nell’ambito del processo per i diritti Tv Mediaset. “Oggi la questione centrale è l’enorme sproporzione, la inaccettabile sproporzione tra i due anni stabiliti dai giudici di Milano e i sei previsti dalla legge Severino – ha sottolineato il vicepremier – Come si fa ad applicare una legge così afflittiva in modo retroattivo?”.

Intanto nel Pdl si litiga di nuovo. Daniela Santanchè, falco del Pdl e fedelissima di Silvio Berlusconi, è andata oltre ogni aspettativa attaccando duramente il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e scatenando dure reazioni da parte dei colleghi di partito, ma anche del Pd. Nel corso della trasmissione di Rai uno L’Arena senza tanti giri di parole la Santachè accusa Napolitano di essere “un traditore”.  La parlamentare pidiellina non risparmia critiche al capo dello Stato: “Sta facendo il suo secondo mandato perché lo ha proposto Berlusconi, ma la pacificazione di cui aveva parlato non c’è”. Un giudizio pesante che nel giro di poco scatena dure reazioni.

Tra i primi a prendere le distanze dalla deputata del Pdl sono i due capigruppo del partito di Camera e Senato Renato Schifani e Renato Brunetta che in una nota congiunta ci tengono a sottolineare come “le gravi affermazioni della Santanchè” non sono “condivise dai Parlamentari del Pdl. Le sue – dicono – sono valutazioni personali”. A difendere il capo dello Stato è anche il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi che, oltre a contestare le parole della collega di partito (“Sono gravi e dannose”) ne approfitta per fare un richiamo anche interno al Pdl: “Documentano – avverte – purtroppo, il tipo di partito che noi non vogliamo che il Popolo della libertà divenga”.

A mettere la Santanchè sul banco degli imputati è anche il Partito Democratico: “Se le sue dichiarazioni non sono smentite sono di una gravità assoluta”, dicono i parlamentari democratici in una nota in cui chiedono l’intervento del presidente della Camera Laura Boldrini: “Valuti se siamo di fronte ad un caso di vilipendio delle Istituzioni. Chiederemo – avvertono – che il presidente di Montecitorio si occupi del caso”.

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