A Torino non si può parlare delle vacanze del sindaco col banchiere sullo yacht “offshore”. Il presidente del consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris (Moderati) non ha ammesso la discussione dell’interpellanza presentata da Vittorio Bertola e Chiara Appendino, consiglieri del Movimento 5 Stelle, sulla presenza su una imbarcazione di Piero Fassino insieme a Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo. 

Il caso è quello reso pubblico ad agosto dal blog di Consuelo Canducci, poi rilanciato da ilfattoquotidiano.it . La blogger aveva visto e fotografato l’ex segretario Ds insieme al top manager sullo yacht Electa, lussuosa barca a vela di 38 metri registrata allo Yacht Club del Principato di Monaco, appartenente all’imprenditore Giorgio Fantoni per mezzo di società con sede nei paradisi fiscali 

Dopo la vicenda il 24 settembre Bertola e Appendino hanno presentato un’interpellanza intitolata “Fassino, abbiamo una barca?” (parafrasando la frase della telefonata intercettata con Giovanni Consorte, ex presidente di Unipol): “Ovviamente anche un personaggio politico di alto livello ha diritto alla propria privacy e a passare le vacanze come gli pare”, scrivono i due consiglieri M5S nell’interpellanza. Tuttavia “assume un rilievo politico il fatto che determinate persone gli offrano una vacanza o la condividano con lui, nonché la possibilità che durante la vacanza si siano discussi argomenti di rilevanza per l’Amministrazione cittadina, visto ad esempio il rilevante credito che la banca del professor Bazoli vanta verso la città e le sue società partecipate”. Per questo vorrebbero sapere alcune cose: “Hanno parlato del debito della città? Insieme hanno affrontato temi relativi all’amministrazione? Chi ha pagato la vacanza?”.  

Il 27 settembre il presidente Ferraris ha respinto la loro richiesta perché non rispetta il regolamento del consiglio comunale: le interpellanze devono essere fatte per “conoscere le motivazioni dell’azione dell’amministrazione o i suoi intendimenti, e le sue posizioni su questioni d’interesse cittadino”. Lunedì Bertola è tornato alla carica con una lettera: “L’incontro tra il Sindaco e il presidente della maggior banca creditrice della Città, ancorché compiuto nell’ambito di una vacanza (ma concretizzatosi peraltro in una cena svolta in luogo pubblico e riportata con evidenza dai media), è indubbiamente una ‘azione dell’amministrazione’ e riveste un significativo ‘interesse cittadino’, dimostrato peraltro dalla stessa attenzione posta dai media e dall’opinione pubblica all’incontro”, scrive.  

Secondo il consigliere Fassino “dovrebbe perlomeno prendersi la responsabilità di affermarlo apertamente, senza nascondersi dietro una dubbia interpretazione regolamentare peraltro mai invocata prima d’ora”. Però finora il primo cittadino ed ex ministro, interpellato da alcuni giornalisti de ilfattoquotidiano.it, non ha voluto rispondere nel merito della vicenda

Non è la prima volta che Fassino sfugge alle domande, sottolineano gli eletti del M5S: sono tante le interpellanze e le richieste di incontro dei cittadini che restano senza risposta. Dal 22 aprile scorso il sindaco non risponde alle interpellanze nei consigli comunali del lunedì. Inoltre alcuni torinesi hanno segnalato a Bertola e Appendino una difficoltà: sin dall’inizio del mandato nel 2011 hanno cercato di avere un appuntamento con lui per esporre problemi o proposte, ma da allora non hanno saputo niente. “Quanti sono i cittadini ricevuti? Quanto tempo dedica loro ogni settimana?”, hanno chiesto con un’interpellanza dell’aprile scorso rimasta ancora senza risposte, come quella sulla vacanza con Bazoli.

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