Atri è un comune di 11.000 abitanti in provincia di Teramo. Si è da poco aggiudicato il Premio Comuni Virtuosi 2013 nella categoria “Gestione del territorio”, grazie all’azione urbanistica lungimirante messa in campo dall’amministrazione comunale.

Il sindaco e la sua giunta hanno infatti dato vita alla più importante operazione di cura e programmazione del territorio che il piccolo paese abbia conosciuto dal secondo dopoguerra ad oggi. E, al centro, è stato messo il territorio stesso, in quanto bene comune da preservare.

Il primo dato, forse il più importante di tutti, è la drastica riduzione delle previsioni di espansione previste nel piano della precedente amministrazione: una de-classificazione del 33% per 166 ettari complessivi di terreno agricolo risparmiati al consumo di suolo. Che, tradotto, significa 1.000 appartamenti in meno e circa 500.000 metri quadrati di superficie utile salvati dall’ennesima colata di cemento.

Il piano particolareggiato del centro storico, uno dei quattro strumenti adottati dal consiglio comunale, ha lavorato in un campo spesso sconosciuto alla politica dal fiato corto, la prevenzione del rischio. Il piano approfondisce al dettaglio il rischio della vulnerabilità sismica delle abitazioni e degli edifici esistenti, contribuendo ad un’azione di informazione e formazione propedeutica alla realizzazione di interventi concreti.

Con il regolamento edilizio si è fissato quale risultato minimo di efficienza energetica nelle nuove edificazioni e nelle ristrutturazioni un consumo non superiore ai 60 Kwh/metro quadro, oltre all’obbligo di riuso dell’acqua piovana per ogni intervento urbanistico/edilizio.

Il piano particolareggiato del Parco Agricolo, fissa i vincoli rigorosissimi nella porzione di territorio interessata dal parco, addirittura il 35% di Atri.

Un progetto lungirimante e di qualità, che la giuria dell’Associazione Comuni Virtuosi non ha faticato a selezionare come migliore iniziativa per il 2013.

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