Editoriale di Marco Travaglio che affronta il tema di indulto e di amnistia, ricordando l’ultimo, quello firmato da Clemente Mastella. Ed esordisce così: “L’amnistia cancella il reato e il processo non si fa. L’indulto comporta uno sconto di pena e il processo si fa. Con una condanna finta. Napolitano li vuole tutti e due”. Il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano” smaschera alcune balle e mistificazioni in merito: dalla bubbola secondo cui ci sarebbero troppi detenuti in Italia agli effetti benefici dell’indulto. Infatti, nel 2006 un terzo degli indultati sono tornati in galera. Travaglio elenca quindi le conseguenze dell’indulto e propone determinate soluzioni, come riaprire le carceri chiuse, cancellare la Fini-Giovanardi e la ex Cirielli, incidere sulle cause che determinano detenuti inutili, far scontare gli ultimi mesi di detenzione degli immigrati nelle galere patrie, come prevede la Bossi-Fini. E aggiunge: “Con l’indulto uscirebbero 24mila detenuti”. E Berlusconi non è esente dal provvedimento, visto che i reati che lo coinvolgono sono tutti inclusi nell’indulto voluto da Napolitano, fatta eccezione per il reato di induzione alla prostituzione. Ma non c’è solo Berlusconi a beneficiare dell’indulto: ci sono anche Fiorito, l’Mps, l’Ilva, Dolce e Gabbana

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