“Grillo leader di plastica”, “questa volta hai toppato”, “M5S come la Lega“. Sono migliaia i commenti sul blog e sulla pagina facebook del leader del Movimento, che insieme a Gianroberto Casaleggio ha bollato come “opinione personale” l’emendamento di Buccarella e Cioffi due senatori 5 Stelle, favorevole all’abolizione del reato di clandestinità. Tanti gli utenti che paragonano le posizioni di Grillo a quelle del Carroccio, accusando lui e Casaleggio di essere “fascisti” e avere fondato la “Lega a 5 Stelle”.

“Adesso i fatti parlano da soli – scrive tra gli altri Elisa – I capi del Movimento non democratico sono due! Adesso vogliono i voti della destra e della Lega. Più antidemocratici di così”. “E finalmente la maschera del guitto ligure è caduta – scrive Massimiliano – mostrando il fez e il moschetto che ha sempre cercato di nascondere con demagogia e populismo. Vai così, con internet e moschetto il grillino è perfetto”. Durissimo Nicola, che su facebook raccoglie i like di decine di utenti e osserva: “Se queste sono le vostre posizioni ‘disumane’ per me potete pure andare affan…. Io sono un iscritto della prima ora (controllate pure sul database) e penso che il reato di clandestinità sia una barbarie. La vostra posizione non prevede l’uso della coscienza? Male, molto male”. “State difendendo uno strumento giuridico tanto incivile quanto inefficace rispetto al fine di ridurre l’immigrazione”, nota Effe Rosso.

Grillo e Casaleggio sotto accusa dunque, ma anche i due autori dell’emendamento approvato ieri dalla Commissione Giustizia. “Non basta un post – tuona Francesco – espulsione dei due senatori dal Movimento”. Altri invece, sostengono che l’emendamento, prima di essere proposto, doveva essere approvato dal Movimento. “Cosa aspettiamo – gli fa eco Franca Milio – ad accompagnare gentilmente alla porta quei senatori che evidentemente si sono montati un pò la testa?”. Per Candido, Buccarella e Cioffi “sono due infiltrati che cercano di sputtanare il Movimento sparando ca… belinate. Urge prendere seri provvedimenti”. “Io vorrei tanto capire – scrive Alessandro – cosa scatta in testa quando si entra nel parlamento, deve succedere qualcosa come un interruttore, non può essere che una volta dentro si faccia tutt’altro rispetto a quello che si dice”. In tanti, poi, rivendicano quella ‘piattaforma’ necessaria a far sì che le decisioni dei portavoce vengano dettate dai cittadini. “Beppe, facci votare ca..o – chiede tra gli altri Stefano P. – I senatori non decidono da soli e neanche tu. Subito votazioni online degli iscritti”. Per Francesca da Imperia “è l’unica ancora di salvezza, altrimenti il M5S affonda”.

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