Sì, il principe del doppio incarico rimane il sindaco di Salerno e viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti senza deleghe Vincenzo De Luca. Una recente legge sancisce l’incompatibilità dei due ruoli e prima o poi De Luca dovrà farsene una ragione e, tra una maledizione ai giornalisti del Fatto Quotidiano e un insulto all’inviato di Report e alle Iene, sarà costretto a mettere fine a una situazione che dura da quasi 160 giorni e a rinunciare a una poltrona. A dirla tutta, però, De Luca non è una mosca bianca, ma è in compagnia ottima e abbondante. La Campania è strapiena di politici scaltri che cumulano incarichi, stipendi e gettoni pagati coi soldi pubblici. Senza violare la legge. Infilandosi nelle sue pieghe. Senza muovere un ciglio di fronte alle questioni di opportunità derivanti dall’ingordigia politica.

Così si spiega la forsennata corsa dei sindaci ad occupare sedie e strapuntini nelle amministrazioni provinciali, competenti, per fare solo un esempio, dell’approvazione degli strumenti urbanistici comunali. Il sindaco adotta il piano regolatore o la variante della sua città e poi da assessore o consigliere provinciale ne vota la sua definitiva approvazione. Controllato e controllore. De Luca si vanta del progetto della metropolitana di Salerno che non si sarebbe sbloccato senza il suo intervento da viceministro? E’ solo la riproposizione, in scala governativa, di quel che fanno tanti suoi colleghi negli enti intermedi. E comunque i collezionisti di poltrone in Campania sono tantissimi, almeno una trentina. Se e come trovino il tempo e il modo per svolgere al meglio tutti gli incarichi, lo sanno soltanto loro.

Ce n’è uno che di incarichi ne vanta addirittura tre. Si chiama Domenico De Siano e in questo campo è una leggenda perché tre anni fa, per un breve periodo, se ne accaparrò addirittura quattro: parlamentare, consigliere regionale, consigliere provinciale di Napoli e consigliere comunale di Lacco Ameno, isola d’Ischia. In questo momento ne ha tre: è senatore, ha dovuto mollare lo scranno in Regione. E’sceso a due incarichi Giovanni Romano, assessore regionale all’Ambiente e sindaco di Mercato San Severino (Salerno), dopo aver lasciato da un po’ la presidenza dell’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi e l’assessorato provinciale nella giunta Cirielli. Nelle scorse settimane, il comune guidato da Romano ha deliberato la partecipazione come capofila di una cordata di amministrazioni comunali a un bando per accedere ai finanziamenti del programma ‘Energia Efficiente’. Bando deliberato dalla giunta campana di cui fa parte Romano. Tutto, ovviamente, perfettamente regolare e legittimo.

Doppio ruolo anche per i colleghi di giunta Fulvio Martusciello, Daniela Nugnes ed Ermanno Russo, assessori regionali senza essersi dimessi da consiglieri. La legge regionale lo consente. Però percepiscono un solo stipendio. Andiamo a San Giorgio a Cremano (Napoli) dove il sindaco Domenico Giorgiano e l’assessore Gianpaolo Scognamiglio sono anche consiglieri provinciali. Potrebbero dividersi le spese della benzina per gli spostamenti tra il municipio e il Palazzo napoletano di piazza Matteotti. Lì dove ha sede la Provincia di Napoli, pullulante di campioni del doppio incarico. A cominciare dalla testa, dal presidente Antonio Pentangelo, che si è candidato a sindaco di Castellammare di Stabia e, sconfitto, ha mantenuto il ruolo di consigliere comunale.

Lo seguono a ruota: Pietro Sagristani, assessore in Provincia e sindaco a Sant’Agnello; Raffaele Apreda, consigliere in Provincia e assessore a Sorrento; Vincenzo Carfora, consigliere in Provincia e sindaco a Casoria; Carlo Morra, consigliere sia in Provincia che a Pozzuoli. Anche il difensore civico della Provincia, Antonio Granato, è un pluri incaricato: è consigliere comunale a Somma Vesuviana. Stessa musica a Salerno. Cambiano solo gli orchestrali. Il presidente del consiglio provinciale, Fernando Zara, quando può e deve si reca al Centro Direzionale di Napoli a fare il consigliere regionale. Doppio ruolo Provincia-Regione pure per Giovanni Fortunato. Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati, e Pasquale Mauri, sindaco di Angri, devono dividere il loro impegno di primi cittadini con quello di consiglieri provinciali. Il sindaco di Castellabate Costabile Spinelli invece è assessore provinciale. Siede in giunta con Attilio Pierro, che è due volte assessore, in Provincia e nel minuscolo comune di Roccagloriosa. Antonio Cammarota e Giuseppe Zitarosa a Salerno sono sia consigliere provinciale che comunale. Potrebbero organizzare una sola auto per gli spostamenti con un assessore di Vincenzo De Luca, Nino Savastano, che prova in piccolo a seguire le orme del suo sindaco: è consigliere provinciale di minoranza, quindi nel suo secondo incarico non ha deleghe. L’elenco salernitano si chiude con il consigliere provinciale Antonio Anastasio, consigliere comunale a Pontecagnano.

Ma a Caserta la musica del doppio incarico diventa un frastuono. Giunta e consiglio provinciale ne sono l’esempio più lampante. L’assessore Pietro Riello è sindaco di Castelmorrone. I nomi che seguono sono tutti consiglieri provinciali e primi cittadini. Gabriele Cicala è sindaco di San Marco Evangelista. Emiddio Cimmino è sindaco di San Tammaro. Giovanni Schiappa è sindaco di Mondragone. Gabriele Piatto è sindaco di Frignano. Luigi Leonardo è sindaco di Pietramelara. Angelo Brancaccio è sindaco di Orta d’Atella. Eugenio Di Santo è sindaco di Sant’Arpino. Giuseppe Delle Curti è sindaco di San Nicola La Strada. E non dimentichiamo il vicepresidente della giunta provinciale Giampaolo Dello Vicario, che è pure consigliere comunale di Aversa. Città in cui c’è un altro politico col doppio ruolo: Salvatore Cella, consigliere comunale e provinciale.

I doppi incarichi politici sarebbero molti di più senza la pronuncia della Corte Costituzionale sulla totale incompatibilità dei ruoli di parlamentare e sindaco di un grande comune o presidente di una Provincia. Prima era sufficiente essere deputato o senatore, e poi potevi candidarti a ricoprire qualsiasi ruolo di amministratore. Mentre il percorso inverso era vietato se prima non ti dimettevi. Ora si è incompatibili a prescindere. Così gli unici parlamentari col doppio ruolo in Campania sono, salvo dimenticanze, due deputati irpini: Luigi Famiglietti, sindaco di Frigento (Avellino), comune sotto i ventimila abitanti che non ricade nel divieto, e Giancarlo Giordano, consigliere comunale di Avellino.

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