Dati sul rumore “taroccati” e un debito comunale che è diventato una voragine. Sono scesi in piazza in circa 200 per protestare contro la gestione, a loro detta poco trasparente e soprattutto inutilmente dispendiosa dell’Autodromo di Imola. Insieme attorno alle mura di protezione del circuito imolese si sono ritrovati, come alcuni giorni fa a protestare in consiglio comunale contro la giunta Manca e l’aumento delle tasse, il Movimento 5 Stelle, il Pdl e la lista civica di centro Insieme per Imola di Andrea Zucchini.

Con loro il Comitato autodromo e il Comitato per un autodromo diverso per ribadire il fermo no ad una gestione fallimentare che oltretutto si è ‘autocontrollata’ in modo errato, come certificato di recente da Arpa, per quel che concerne i rumori provenienti dalla pista. Le rilevazioni da maggio a luglio 2013, come ha spiegato Arpa in un comunicato, sono state fatte in modo sbagliato facendo risultare l’inquinamento acustico più basso. “Prima di ogni cosa vogliamo trasparenza e rispetto delle regole – sostengono dal Comitato autodromo – Formula Imola spa che gestisce il circuito ha diritto a un numero di giornate in deroga al rumore fino a un massimo di 30. Invece negli ultimi quattro anni sono fatte mediamente 75”. Un dato che non risulta seguire il decreto del presidente della repubblica numero 304/2001, articolo tre, comma 5.

Altro punto dolente è la gestione del circuito con i soldi comunali. Circa il 60% di Formula Imola è di proprietà pubblica attraverso il Con. Ami, consorzio che solo nel 2012 ha coperto il buco proveniente dalla gestione del circuito che è ammontato ad oltre 2 milioni 272 mila euro. “Siamo di fronte a conflitto di interessi fra gestione e amministrazione comunale”, ha spiegato Zucchini, consigliere comunale della lista Imola migliore, “quest’ultima non sanzionerà di certo mai la prima”. Dello stesso tenore i “vicini” di banco del Pdl, in prima fila con il capogruppo Simone Carapia, a reggere i primi striscioni del corteo: “Sull’autodromo si continua a vivere alla giornata. Eppure la gestione è pubblica e i cittadini non ne sanno niente”.

Altri compagni di protesta i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, anche loro nella serpentina tra muri e reti che separano la città di Imola dalla sua celebre pista per i bolidi: “Ribadiamo di non essere contro l’autodromo e tantomeno per la sua chiusura. Semmai non possiamo accettare che il suo gestore, con l’avvallo del Comune di Imola, violi volontariamente, da più anni, le leggi in merito all’impatto acustico. E non possiamo accettare che, nonostante la violazione della legge, ogni anno vengano certificate dai bilanci perdite per milioni e milioni di euro, ripianate da tutti i cittadini”.

“L’autodromo è nella storia di Imola ed è stato per tanti anni una risorsa per la città”, hanno spiegato Claudio Frati e colleghi a 5 stelle, “ma oggi è una struttura gestita male che produce danni ambientali e perdite finanziarie. Vogliamo una gestione diversa, rispettosa dei nostri diritti e anche delle nostre tasche, per questo il Movimento 5 stelle Imola presenterà una propria proposta di gestione nella prossima commissione autodromo”.

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