I poteri ex forti ormai hanno deciso. Dopo essersi contesi per 16 anni il controllo di Telecom Italia, trofeo ambito nelle loro guerre di potere, l’hanno consegnata, per pochi spiccioli, a Telefónica España. La compagnia spagnola, che era già presente nel capitale, arriverà a possedere il 22%. La Telecom Italia del 2014, quindi, sarà composta da una somma di diverse Telecom e la partecipazione italiana diminuirà, ma le tre società italiane presenti nel capitale, Intesa San Paolo, Generali e Mediobanca hanno già manifestato l’interesse ad uscire dall’avventura Telecom. E non mancano le polemiche sullo scorporo della rete. C’è chi è pronto a scommettere che non verrano fatti investimenti adeguati nello sviluppo delle rete italiana delle telcomunicazioni perché se i numeri d’indebitamento di Telecom sono enormi quelli di Telefonica lo sono ancor di più. Di questo e dei risvolti politici-economici che derivano da questa svendita ne stiamo parlando in diretta streaming dagli studi del FattoTv con Giorgio Meletti (il Fatto Quotidiano), Stefano Feltri (il Fatto Quotidiano) e Nicola D’Angelo (esperto di diritto delle comunicazioni, ex commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e blogger del Fatto). In collegamento telefonico Maurizio Decina, prof. di  Telecomunicazioni al Politecnico di Milano ed ex CommissarioAgcom ed Elio Lannutti, presidente dell’Adusbef. Per Twitter gli hashtag sono: #FattoTv #senzaRete #Telecom

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