Dopo aver fallito la prima rivoluzione industriale col motore a vapore di Luis Enrique, e la seconda col motore a scoppio di Zeman, la Roma sembra avere azzeccato la terza con l’innovazione tecnologica di Rudi Garcia. Primo posto in classifica dopo quattro vittorie in altrettante partite, di cui l’ultima in un derby che all’interno del Sacro Gra è quanto di più laicamente religioso possa esserci. La rivincita del derby di Coppa Italia del 26 maggio (non per i laziali, che sostengono di avere vinto una volta e per sempre) arriva dopo una prima metà di gara statica e noiosa, rotta dall’ingresso in campo di Ljajic che ha scombinato le carte e aperto spazi per i compagni. Se dopo il rinnovo a vita e a pochi giorni dal suo 37mo compleanno Totti ancora dispensa classe, i 35 anni di Klose unico centravanti nella rosa biancoceleste sembrano invece preoccupare. Rimanendo in tema liturgico, se Garcia può dire “Abbiamo rimesso la Chiesa al centro del villaggio” (con quel che può significare la versione italiana di questo proverbio francese), per il suo dirimpettaio Petkovic sembra difficile poter ripetere i miracoli dello scorso anno.

Non è più un miracolo di San Gennaro, ma una solida e concreta opera di ingegneria calcistica il Napoli di Benitez. Non lo è più almeno da quando ha schiantato il Borussia Dortmund vicecampione d’Europa e attuale capolista in Bundesliga, e lo ha confermato ieri vincendo a San Siro contro il Milan dopo 27 anni. Allora c’era Maradona, oggi Higuain, coadiuvato e coccolato da una squadra cui Don Raffaé Benitez ha dato una precisa identità di gioco e un entusiasmo che nel calcio è benzina quanto la preparazione atletica. Se di squadra il Napoli ferisce, di squadra il Milan perisce. Al di là del primo rigore sbagliato in carriera da Balotelli, o del penalty non concesso a Poli, basta vedere il primo gol in cui cinque rossoneri guardano la palla dimenticandosi di Britos per capire che è il collettivo che manca. Se la società con i soldi che paga di stipendio al fantasma di Kakà avrebbe potuto prendere un campione come Ljajic, il tecnico Allegri deve però dimostrare una volta per tutte di saper vincere anche senza Ibrahimovic e Thiago Silva. 

Poco miracoloso ma assolutamente terreno, per non dire diabolico, anche il ritorno al gol di Milito. Entrato nel secondo tempo sul risultato di 4 a 0, dopo sette mesi di assenza dall’infortunio contro il Cluji del 14 febbraio scorso, El Principe mette a segno una doppietta di fondamentale importanza. Aggiungere una tale macchina da gol a un impianto cui Mazzarri sembra già aver trovato la quadratura, potrebbe rivelarsi fondamentale per i destini nerazzurri. Molto più che giudicare un 7 a 0 al derelitto Sassuolo, del tutto inadatto alla Serie A, come la risposta al catenaccio con cui aveva ingabbiato la Juve settimana scorsa. E a proposito di Juventus, vittoriosa con qualche affanno di troppo contro un ottimo Verona, che a differenza del Sassuolo mostra di non soffrire troppo il salto di categoria, è oramai accertato che Tevez è un fenomeno. E Conte, che opta per un massiccio turn over rispetto alla Champions, da oggi in attacco può contare anche sul ritrovato Llorente, in gol alla prima da titolare dopo il lungo, inutile e forse umiliante riscaldamento contro il Copenhagen. Se Pirlo che per due volte sostituito non si ferma in panchina è solo nervoso, o c’è un vero e proprio caso in seno ai campioni d’Italia, lo scopriremo presto.

Cambia molto, non per turn over ma costretta dagli infortuni, anche la Fiorentina, forse meno spettacolare dello scorso anno ma egualmente incisiva. A fianco del meraviglioso Pepito Rossi oggi ha fatto faville un polacco di vent’anni alla sua prima partita da titolare: si chiama Wolski e sotto la sapiente guida di Montella sembra destinato a un luminoso futuro. Ottimo per ora il campionato di Torino e Livorno, appaiati al sesto posto. Trascinati da Cerci i granata, che in questo inizio campionato possono lamentare decisioni arbitrali sfavorevoli e recriminare addirittura qualche punto in più, sono corsari a Bologna in un match che si incattivisce dopo il rigore decisivo e la conseguente espulsione del rossoblù Natali nel sottopassaggio. Trascinati da Paulinho, gli amaranto prendono un ottimo punto in casa di un Genoa che ancora non si è ripreso dalla sbornia post derby. Rimanendo al derby della Lanterna punto fortunoso e importantissimo per la Samp in casa del Cagliari: solo una papera di Agazzi permette ai blucerchiati di pareggiare in cinque minuti finali che diventano rocamboleschi. Brutto come le due squadre, irriconoscibili rispetto allo scorso anno, il pareggio tra Catania e Parma. 

PERSONAGGIO
Dimenticatevi di Totti, che festeggia il prolungamento di contratto ad libitum con una partita delle sue. Lasciate perdere De Rossi, rinato condottiero che nel finale di partita con un’entrata decisiva salva il risultato prima di urlare la sua potenza in faccia alla curva laziale. Non soffermatevi su Ljajic, progetto di campione che a Roma ha già fatto dimenticare uno come Lamela. Non guardate a un centrocampo dove giocano Pjanic e Strootman, né alle ottime prestazione difensive di Castan e Benatia. Il simbolo di questa Roma a punteggio pieno è il pianto di Balzaretti, solido terzino di mestiere che molti pensavano avesse già dato il meglio di sé. Dalle lacrime di disperazione per il derby perso a maggio in finale di Coppa Italia, al termine di una stagione disastrosa in cui era entrato nel mirino dei tifosi, alle lacrime di gioia sotto la Curva Sud dopo il gol nel derby di ieri. E’ (anche) in quel pianto, la nuova Roma capolista e imbattuta.

LA SPIGOLATURA
Dagli all’infame! E giù botte, calci, pugni e minacce di morte. Così spiegano i suoi legali l’aggressione subita sabato sera da Vittorio Micolucci, ex calciatore di Ascoli e Bari e grande pentito del primo filone delle indagini di Cremona sul calcioscommesse. Accusatore tra gli altri di Ranocchia e Conte, rispettivamente compagno di squadra e allenatore a Bari, per le celebri partite vendute Treviso-Bari e Salernitana-Bari, Micolucci nel 2011 è stato squalificato per due anni e mezzo e l’Ascoli penalizzato. Dopo la squalifica Micolucci non è più tornato a giocare, se non a livello amatoriale. Fino a che sabato sera, mentre stava rientrando nella sua casa nel centro di Ascoli in compagnia della fidanzata e di amici, è stato aggredito da due persone: prima gli schiaffi, poi i pugni, i calci e le minacce di morte. “È vergognoso che venga perseguitato a due anni dallo scandalo calcioscommesse, e sia stato picchiato senza che nessuno dei presenti muovesse un dito – ha detto il suo avvocato Daniela Pigotti -. Forse gli fanno pagare il fatto di aver collaborato con la giustizia, contribuendo a fare emergere il fenomeno del calcioscommesse e aver riferito del gruppo dei cosiddetti Zingari”.

I NUMERI
Risultati
Atalanta-Fiorentina 0-2 (Fernandez al 41’ p.t., Rossi al 24’ s.t.)

Cagliari-Sampdoria 2-2 (Ekdal (C) al 26’ p.t., Gabbiadini (S) al 44’ s.t. e al 48’ s.t., Conti (C) al 46’ s.t.)

Catania-Parma 0-0

Chievo-Udinese 2-1 (Maicosuel (U) al 1’ p.t., Pellissier (C) al 14’ p.t., Rigoni (C) al 40’ p.t.)

Bologna-Torino 1-2 (D’Ambrosio (T) al 3’ p.t., Natali (B) al 30’ p.t., Cerci (T) su rigore al 46’ p.t.)

Genoa-Livorno 0-0

Juventus-Verona 2-1 (Cacciatore (V) al 36’ p.t., Tevez (J) al 39’ p.t., Llorente (J) al 47’ p.t.)

Roma-Lazio 2-0 (Balzaretti al 18’ s.t., Ljajic su rigore al 49’ s.t.)

Sassuolo-Inter 0-7 (Palacio al 7’ p.t., Taider al 23’ p.t., autogol Pucino al 33’ p.t., Alvarez al 8’ s.t., Milito al 18’s.t., e al 38’ s.t., Cambiasso al 30’ s.t.)

Milan-Napoli (6′ Britos (N) al 6’ p.t., Higuain (N) al 8’ s.t., Balotelli (M) al 46’ s.t.)

Classifica
Roma e Napoli 12, Inter, Juventus e Fiorentina 10, Livorno e Torino 7, Lazio e Verona 6, Cagliari 5, Milan, Udinese, Genoa e Chievo 4, Atalanta 3, Parma, Sampdoria e Bologna 2, Catania 1, Sassuolo 0

Prossimo turno
Udinese-Genoa (martedì 24 settembre ore 20.45) Bologna-Milan, Chievo-Juventus, Lazio-Catania, Livorno-Cagliari, Napoli-Sassuolo, Parma-Atalanta, Sampdoria-Roma, Torino-Verona (mercoledì 25 settembre ore 20.45) Inter-Fiorentina (giovedì 26 settembre ore 20.45)

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