Giù le tasse su lavoro dipendente e pensioni. O sarà “mobilitazione unitaria“. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso che torna a sollecitare il governo a dare risposte con la legge di stabilità e a “convocare un tavolo”. Nello stesso giorno anche il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi chiede di ridurre le imposte sul lavoro attraverso un intervento sul cuneo fiscale. Alle parti sociali risponde il premier Enrico Letta in visita a Ottawa in Canada: “Sono convinto che Confindustria e sindacati faranno parte di un lavoro comune: ci siamo parlati e ci parleremo prima della legge di stabilità”. 

Camusso, al termine del direttivo di Corso d’Italia, torna a indicare la necessità di un cambiamento della politica economica del Paese, ritenendo la legge di stabilità una cartina di tornasole. “Il dibattito che c’è non convince, per usare un eufemismo – afferma -. Sembra ci sia uno schema di galleggiamento, non ci si sta confrontando con il profilo del Paese e le esigenze dei cittadini. E non si aggredisce il nodo fondamentale, che è quello dell’ingiustizia nella distribuzione del reddito e della sovrabbondante tassazione sul lavoro dipendente e sulle pensioni. Questo sarà il nostro punto dirimente di giudizio dell’esecutivo. Se la legge di stabilità non scioglie questo nodo, non si potrà che procedere con la mobilitazione. Senza risultati si deve avviare una stagione unitaria di mobilitazione”.

Secondo il segretario generale della Cgil “le condizioni per fare una legge di stabilità con questa caratteristiche ci sono se c’è la volontà politica”. Inoltre, “riteniamo ci sia già un grande ritardo” da parte del governo “nel convocare un tavolo con le parti sociali e iniziare la discussione. Sollecitiamo, così come già fatto con Cisl e Uil, l’apertura di questo confronto”. “O la legge di stabilità cambia passo o siamo destinati a declinare”, afferma ancora Camusso, ritenendo che “nessun meccanismo che ragioni di Iva e Imu raggiunge l’obiettivo” di ridistribuire il reddito e ridurre la tassazione su lavoratori dipendenti e pensionati.

Sull’eccessiva imposizione fiscale e contributiva che pesa sul lavoro bisogna intervenire anche secondo Squinsi: “Se vogliamo far ripartire ilPaese, dal nostro punto di vista, l’intervento sul cuneo fiscale è il banco di prova delle buone intenzioni su questo governo”. Se si prenderanno misure per tagliare il cuneo fiscale – ha concluso il presidente di Confindustria – vorrà dire che “veramente questo governo ha voglia di andare avanti e fare le cose giuste per il Paese”.

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