La cupola mafiosa di Ostia poteva essere decapitata 10 anni fa. Ne è convinto Piero Fierro, ex poliziotto che nel 2003, assieme ad altri colleghi, era arrivato a un passo dallo smantellare il sistema criminale emerso in seguito all‘operazione Nuova Alba dello scorso luglio che, con una decade di ritardo, ha fatto finire in galera 51 persone per associazione mafiosa. “Preparammo un’informativa – spiega l’ex agente della Polaria di Fiumicino – fotocopia dell’ordinanza per 416 bis di un mese fa. Stessi capi d’accusa, stessi intrecci societari per riciclare denaro, stesse dinamiche. Il pm della Dda titolare dell’inchiesta, nonostante l’informativa a lui pervenuta fosse stata decurtata degli aspetti più importanti, ci diede due deleghe d’indagine per partire in Brasile e Costarica. Ma inspiegabilmente fummo bloccati”. Come mai? Perché dopo qualche mese dall’avvio delle indagini, Fierro e soci vengono tolti dall’inchiesta per un esposto anonimo che li accusava di essersi intascati dei soldi illegittimamente. Tempo due anni e i poliziotti coinvolti vengono completamente prosciolti da ogni accusa, peccato però che indagini non siano più andate avanti “Abbiamo regalato dieci anni alla mafia”, accusa Fierro che ora è in causa per mobbing con il Ministero dell’Interno. Nessuno invece ha mai indagato sugli autori dell’esposto anonimo che ha, di fatto, bloccato gli investigatori  di Luca Teolato, riprese e montaggio di Flavio Costa

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Trapani, “cimice” nella Procura che indaga sui rapporti tra mafia e politica

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