Ha avuto successo il picchetto organizzato mercoledì all’alba per scongiurare lo sfratto di Rocco Cassano e della sua famiglia. Decine di persone si sono radunate in via Sella Nuova, tra Baggio e San Siro, per ribadire il principio del diritto alla casa. Proprio martedì alla famiglia di Rocco è stata assegnata un’abitazione popolare e durante la manifestazione l’ufficiale giudiziario ha concesso due mesi di tempo prima del prossimo accesso, programmato per il 25 novembre. Alcuni mesi fa, la moglie di Rocco ha perso il lavoro senza più riuscire a trovarne un altro. Un solo stipendio, tre figli da sfamare e un affitto inaccessibile hanno portato rapidamente alla richiesta di sfratto. Una vicenda emblematica, che in questo periodo di crisi sta interessando un numero sempre maggiore di persone. Solo a Milano nel 2012 sono state registrate più di 13000 richieste di sfratto ed effettuati circa 5000 sfratti esecutivi, il 90% dei quali per morosità incolpevole, cioè dovuti alla perdita di un reddito. Mentre migliaia di persone sono senza casa o rischiano di perderla, 4500 case popolari restano vuote e 81000 case di privati sfitte: “Le nostre armi sono la solidarietà e l’autorganizzazione: chi resta solo può solo perdere la sua casa e la sua dignità e restare escluso dalla gestione di un patrimonio comune che può e deve essere cambiata”  di Alessandro Madron

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