La scorsa settimana ho assistito un paio di volte ad alunni disabili presi all’uscita da scuola in giorni sbagliati. Una mamma ha protestato con energia facendo scendere il proprio figlio dal mezzo.

Spesso, anzi troppo spesso non ci si rende conto del male che si infligge a questi bambini. Si litiga e si possono dire parole non sempre adatte. Irritati e sfiniti dalla guerra contro lo Stato sociale che non c’è, alla fine pagano comunque loro: i bambini.

Cosa accadrebbe se un bambino non disabile che va a scuola con lo scuolabus fosse portato via per sbaglio? Ne parlerebbero tutti i Tg. Invece di un bambino disabile preso dalla classe e caricato (perché li caricano…questi sono i vocaboli che si sentono dire) nel giuorno sbagliato: nessuno dice nulla. Tutto silenzio. Ssshhhh facciamo ancora un po’ i finti moralisti che ci fa bene! Provo una rabbia feroce.

Non possiamo permetterci di mollare. Moltissimi di noi non mollano. Ma alcuni altri si.

Quest’anno insieme all’Isee, che stabilisce che più hai bisogno dei servizi e più sei ricco, nasce la guerra al taglio dell’assistenza. Baratro in libere interpretazioni da circo della peggiore qualità.

Le ore sono poche, assistenti scolastici con la calcolatrice in mano a fare i conti dei 7 euro orari per il numero delle ore circa due o tre al giorno nella maggior parte dei casi. Coperture dove le due figure di insegnate e assistente si miscelano davvero troppo oltre. E’ così difficile capire se un disabile non ha l’uso delle mani, qualcuno dovrà fungere da mani per l’intero orario?

Paghiamo valanghe di soldi alle cooperative, bandi, gare ecc. tutto uno spreco che non ha senso. Poi ti arriva un sindaco nuovo che di disabilità non ne sa davvero nulla se ha permesso una roba del genere. Di seguito la e-mail di papà Andrea. Con il suo consenso voglio trascriverla integralmente, affinchè l’applauso sia corale e numeroso. E vi prego, tutti coloro che mi leggono, aiutiamo questo bimbo e la sua famiglia e tutti i piccoli alunni di Roma a gridare lo schifo di assurdo disservizio:

Cara Fabiana,

ho trovato il tuo indirizzo email su internet e spero tu sia la stessa che scrive sul blog del Fatto. Sono il papà di un bimbo disabile gravissimo, al quale i medici hanno negato durante il parto, una vita da bambino normale..

Con mille difficoltà essendo noi anche una famiglia numerosa, riusciamo ad organizzare tutto il mondo che ruota attorno a lui (dall’Assistente Educativo, all’infermiera della ASL che è necessaria a Scuola per la sua alimentazione, al cibo appositamente da noi preparato ogni mattina, fino ai pannolini e addirittura alla bottiglietta d’acqua non fornita dalla mensa) per permettergli di frequentare, come da Diritto sancito dalla Costituzione, la Scuola Materna.

Quest’anno, il trasporto Disabili è passato come organizzazione dal Municipio al Comune di Roma che ha attrezzato direttamente tutto il trasporto in tutta Roma, gestendolo in modo scandaloso con autisti e assistenti sempre diversi, creando gravi problemi di interazione con i bimbi disabili che, come è facile immaginare, hanno bisogno di punti di riferimento fissi ai quali affidarsi e sentirsi sicuri.  Peccato però che oltre ad essere stato pianificato tale trasporto per gestirli come i ‘pacchi’ di un corriere, i risultati rasentano la denuncia penale (Interruzione di Pubblico Servizio) in quanto il bimbo anche questa mattina non ha potuto frequentare la scuola per la mancanza del pulmino in oggetto.

Siamo disperati e oramai non ci resta che passare alle Denuncie, ma possibile mai che una famiglia già martoriata deve andare in Prefettura per veder riconoscere i diritti basilari ad un bimbo malato?

La civiltà di una Nazione si vede dal rispetto dei più deboli.

Lasciatemi precisare una piccola ultima cosa.

Su questi pulmini salgono alunni di 3-4, anni e poi a salire fino alla terza media. Immaginate ora il vostro figli/nipote/amichetto…disabile e quindi non autonomo completamente (e spesso per nulla) salire sul pulmino. Per quel bimbo è fondamentale trovare la stessa assistente di bordo. Se piange perché manca la mamma lei sa come si fa…se un bisognino scappa durante il tragitto…lei lo conosce e sa come gestire. Se c’è uno starnuto, o piove, lei sa come muovere quel determinato bambino per agevolare il sali e scendi di sciarpe cappelli e piumini…è l’angelo custode di ogni alunno.

Ma questo manipolo di gentaglia che punta solo alla carta moneta che cosa ne sa? Nulla.

Tornerò presto a parlare di cosa accade su questi pulmini. Intanto chiediamo al Comune che la gestione torni ai municipi. Ogni alunno deve vedere assegnata la sua assistente. Altrimenti i genitori inizieranno a denunciare ogni singola incompetenza con una quotidiana costanza. Immaginate di dover togliere il cappottino ad un bimbo spastico in carrozzina mai visto prima. Ne sareste capaci? no. Non lo sono neanche io se voglio aiutare un amico e sono alle prime volte.

E dobbiamo fargli fare da cavie a questi figli anche sul bus per la scuola?

A presto, grazie per quanti ci aiuteranno.

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