Berlusconi? Io considero chi si sottrae ai balzelli del fisco un patriota perché sottrae soldi al pubblico spreco, non voglio dare soldi del mio lavoro alla politica per dilapidarlo con stupidi sprechi”. Sono le parole pronunciate da Antonio Martino, deputato del Pdl ed ex ministro della Difesa, a “La Zanzara” su Radio 24. “La frode fiscale – continua – non esiste neanche come fattispecie, Berlusconi è stato condannato per la sovrafatturazione, una delle forme più praticate dalla società e non è una cosa grave“. E lancia dure accuse contro i magistrati: “Per me è grave che quattro mascalzoni per liberarsi di un avversario abbiano messo in scena a spese mie tutta questa montatura del piffero. Mi sembra più un’associazione a delinquere, i magistrati” – prosegue – “non hanno diritto allo stipendio perché usano il potere per fare politica. Non mi farei multare neanche per divieto di sosta, perché potrebbero darmi l’ergastolo. Volevano eliminare l’avversario politico.”. Martino rincara: “Allora mandiamo Berlusconi al confino, così loro sono contenti. Almeno nel fascismo c’era una maggiore trasparenza e il confino tra l’altro significava stare in bellissime isole con tutti i comfort”. Il parlamentare del Pdl poi fa l’elogio del fumo: “Nella mia vita finora ho fumato 285mila sigarette, circa 12 al giorno per 52 anni. Il grande Paracelso dice che niente è veleno, è solo la quantità che fa male. Vale anche per la sigaretta. Ai giovani direi questo: non c’è nessuna sostanza che al di sotto di una certa quantità fa male”  di Gisella Ruccia

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Usa, se il politico è di vertice la sentenza diventa esemplare

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