Da stamattina, negli uffici della Camera dei Deputati giacciono 20 scatoloni con le firme di oltre 67.000 cittadini italiani che hanno sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare per l’Eutanasia legale. Tutti i sondaggi danno l’opinione pubblica italiana in maggioranza favorevole a una regolamentazione dell’eutanasia. Addirittura, secondo un sondaggio del Gazzettino, nel nordest gli elettori della Lega sono favorevoli al 70%, così come i praticanti saltuari della messa.

Ora la questione è semplice: se fossimo in democrazia, se la gente fosse informata e la Costituzione rispettata, in pochi mesi la proposta sarebbe messa in discussione ed avrebbe buona possibilità di essere accolta, almeno nelle sue linee generali, cioè nel tentativo di evitare l’accanimento e la violenza di Stato contro persone sequestrate del diritto a scegliere sulla propria vita.

Voglio ricordare che, nel corso della storia partitocratica italiana, le proposte di legge di iniziativa popolare sono immancabilmente rimaste a marcire negli scantinati del Parlamento. Oggi, la Presidente Boldrini, non trovando un momento per riceverci, ha mancato così un’occasione per esprimere la volontà di rompere con il passato

Per parte nostra, siamo ben consapevoli che inizia ora la parte più difficile della campagna: ottenere che le proposte siano messe all’ordine del giorno del Parlamento, che sia garantito ai singoli parlamentari – e, attraverso i mass media, a tutti i cittadini – un dibattito che i boss dei partiti non vogliono. La raccolta firme continua ora in rete, su www.eutanasialegale.it.

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“Dimezzato numero decessi infantili dal ’90. Ma in 18mila muoiono ogni giorno”

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