“Mentre stavamo discutendo della nomina di Giuliano Amato come Giudice della Consulta, sono stato inspiegabilmente interrotto, dalla Presidente di turno Marina Sereni, perché stavo elencando il curriculum di Amato”. Lo denuncia il deputato M5S Carlo Sibilia ai microfoni di Radio 24. La polemica tra Sibilia e la parlamentare Pd Sereni è esplosa durante la discussione di ieri in Aula. “Io non posso credere che il Presidente della Repubblica abbia realmente nominato Giuliano Amato giudice della Corte costituzionale della Repubblica italiana” – ha lamentato il deputato pentastellato – ” anche se da un Presidente della Repubblica votato da Pd e Pdl ci si aspetta l’impossibile. Giuliano Amato rappresenta degnamente il disgusto, l’indecenza, l’obbrobrio, l’orrore, il ribrezzo perpetrato negli anni dalla casta politica italiana”. E ha aggiunto: “Amato ex cassiere del Psi degli scandali craxiani, Amato il pensionato d’oro più famoso d’Italia, pensione maturata dopo aver combattuto strenuamente contro la svalutazione della lira, che ci ha portato a prostrarci alle imposizioni truffaldine di Maastricht. Amato è quello che dispose con il decreto dell’11 luglio del 1992 il prelievo forzoso…”. Queste parole hanno spinto il presidente di turno a fermare Sibilia e a leggere l’articolo 90 della Costituzione, in base al quale “Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni tranne che per alto tradimento e per attentato alla Costituzione”. “Ciò per dire” – ha commentato la Sereni – ” che gli atti del presidente della Repubblica e le scelte del Presidente della Repubblica non sono sindacabili da questo Parlamento“. Sibilia denuncia il fatto a Radio24 e ribadisce: “E’ incredibile che oggi venga nominato Amato perché ci potrebbe essere il retro-pensiero che magari Amato potrebbe essere il giudice salvacondotto di Berlusconi. Noi volevamo spiegarlo in aula, ma la democrazia è sospesa in questo paese” di Gisella Ruccia

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