A volte cambiano i politici ed i ministri ma portano con loro gli errori dei precedenti. In questo modo non avremo mai un nuovo Paese e nemmeno una nuova sanità.

Molto tempo fa scrissi un post dal titolo: “3D è bello e sano” in cui criticavo la circolare dell’allora ministro che sconsigliava l’uso di occhiali 3D ai bambini sotto i sei anni di età. Spiegai che, a mio avviso, invece portare i bambini a vedere film 3D poteva diventare uno screening di massa utile per scoprire il possibile deficit visivo di un occhio, che non permette la stereoscopia, ed il conseguente intervento immediato per correggere il difetto. Circa il 4 per cento dei cittadini hanno questa patologia, che si chiama ambliopia, che si corregge meglio quanto prima si interviene durante lo sviluppo dell’apparato visivo che avviene prima dei sei anni.

Per questo andai anche ad una trasmissione televisiva, facendo vedere la circolare, insieme ad una ortottista, assistente dell’oculista che aiuta a riabilitare l’eventuale “occhio pigro”, in modo da spiegare meglio la mia idea: la tecnologia una volta di più può aiutare la medicina. Passano gli anni, i governi ed i ministri, il 3D passa dai cinema alle case degli italiani ma quella circolare viene ribadita il 31 luglio 2013, dove si scrive che “è controindicato ai bambini al di sotto dei sei anni di età”. Siamo peggiorati, il ministro precedente scriveva “sconsigliato”, l’attuale “controindicato”!

Ministro Lorenzin, vuole ascoltarmi? Lei sa che ogni giorno, durante la visita ai bambini, noi usiamo occhialini 3D per scoprire eventuali deficit monoculari? Non reprima ma aiuti la medicina. Le assicuro che è molto peggio non vedere da un occhio di tutti i fastidi che lei cita quali importanti. Non le pare che la circolare di un ministero della salute lo debba spiegare bene? Ci sono interessi nascosti?

Mi auguro che qualcuno faccia leggere al ministro queste brevi righe. Sono a disposizione per spiegare a lei e al Consiglio Superiore della Sanità a cui forse serve qualche nuovo consigliere.

Articolo Precedente

La bellezza italiana è fatta in Italia

next
Articolo Successivo

Crisi, 11% italiani senza beni di prima necessità: dal riscaldamento alla carne

next