“Le proteste in Val di Susa sono il punto più alto che ha raggiunto la coscienza civile del Paese. Chi parla di terrorismo dice buffonate”. Erri De Luca, scrittore partenopeo, torna a parlare di Tav da Marano, in provincia di Napoli, a pochi chilometri da dove a breve dovrebbe sorgere un inceneritore, il secondo della Campania, che dovrebbe bruciare le ecoballe accatastate da anni sul territorio regionale. Parlare di terrorismo in Piemonte, dice De Luca, “serve ai pubblici poteri per indurire la presenza militare, la repressione, serve a giustificare arresti e sequestri. Sono balle che però hanno ricadute gravi sulla vita delle persone”. Lo scrittore, poi, paragona la situazione piemontese a quella partenopea: “Qui sta per succedere lo stesso rischio capitale del Tav: l‘imposizione con la prepotenza di un’opera, l’inceneritore, che non tiene conto della salute e della vita stessa delle persone che vivono in questo territorio. Come in Valsusa la faccenda sta nel diritto alla legittima difesa“. “Qui – conclude De Luca – siete più sparpagliati che in Val di Susa, e allora dovete immaginare di essere comuni di una stessa vallata che sta per essere stuprata. Va difesa la integrità fisica, femminile, del territorio: la terra è nostra” di Andrea Postiglione
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