Nella settimana in cui le motivazioni di una sentenza di condanna a Marcello Dell’Utri inchiodano anche Silvio Berlusconi per le sue passate (e dettagliate) conoscenze mafiose risalenti a quarant’anni fa, la stessa televisione del Cavaliere trasmette una serie televisiva, dal titolo esplicito Baciamo le mani, che racconta l’emancipazione popolare dal quel sistema mafioso che affogava la città di Palermo (già) nel 1958.

Sorprende, in questo fuori sincrono aziendale, che la società di produzione sia l’affidabilissima Ares che si nutre dei copioni di Teodosio Losito, l’uomo che ha inventato e allevato la coppia Manuela Arcuri-Gabriel Garko in rivisitazioni storiche approssimative, condite di scene pruriginose per acchiappare gli ascolti più semplici da acchiappare, appunto.

E sorprende, ancora, il successo di fine estate – in onda le prime due puntate, ne mancano sei – di Baciamo le mani su Canale 5 che svela, pian piano, la tormentata esistenza di Ida (Sabrina Ferilli), costretta a scappare a New York assieme al suo bambino Salvatore perché minacciata di morte dal boss palermitano. Oltreoceano, Ida incontrerà Agnese (Virna Lisi), vedova e con quattro figli. La mafia, però, ha raggiunto da tempo New York e la stessa Agnese è perseguitata dagli uomini d’onore. Le donne, unite, trovano il coraggio per combattere e denunciare la mafia.

Per chi vuole, il resto si potrà guardare su Canale 5 la nuova antimafia Mediaset. Ma ci sono un paio di notizie da spiegare. La prima è che Baciamo le mani ha superato il 23 per cento di share, cioè oltre 5 milioni di italiani l’hanno vista, e dunque ha contribuito a risollevare Canale 5 da una caduta costante. La seconda è che il Biscione, se vuole, può offrire una buona televisione, poi i gusti son gusti e magari non piacciono le scene empaticamente forti col taglio del romanzo commerciale. Avrà influito la presenza di Sabrina Ferilli, che aveva ottenuto l’opportunità contrattuale – e l’ha sfruttata – per intervenire sul gruppo di lavoro (attori e comprimari) e sui passaggi in sceneggiatura (scritta sempre da Losito).

L’esordio di Baciamo le mani è andato in contemporanea a un esperimento (giovanile, visto il pubblico notoriamente anziano) di Rai 1: il concerto di Lorenzo Jovanotti voluto fortemente dal direttore Giancarlo Leone. Risultato: Canale 5 ha battuto il canale principe di viale Mazzini 18, 5 a 13 (dati share). Entrambe le offerte televisive, la musica in diretta e la fiction “impegnata”, sono un fenomeno interessante di questa stagione perché sono il tentativo, fortunato o meno, di tirar fuori le idee da una vena autoriale che da anni sembra esaurita.

E gli ascolti lo certificano con spietata puntualità. Proprio questa settimana ricominciano i programmi d’informazione, da Rai 1 a La 7 passando per Mediaset, ci sono poche novità se non uno scambio di conduttori. Ci sono salotti che durano da decenni, possibile che siano tutti perfetti (e immodificabili)?

 

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