Italia sempre meno competitiva sul mercato internazionale. A dirlo è  il rapporto annuale del World Economic Forum, secondo cui al primo posto di questa speciale classifica si colloca la Svizzera. Mentre l’Italia precipita addirittura in 49esima posizione. 

Il World Economic Forum è una fondazione senza fini di lucro (con sede a Ginevra) e stila ogni anno una graduatoria dei Paesi mondiali, che tiene conto di vari fattori per giudicare complessivamente la loro competitività. E per la quinta volta di fila la “medaglia d’oro” va agli elvetici, che – spiega il rapporto – hanno “uno scenario macroeconomico fra i più stabili al mondo, mentre molti dei Paesi vicini si confrontano con delle difficoltà”; in più, possono contare su una “propensione all’innovazione” e una “rete di istituzioni” adeguata. 

Elementi che invece mancano all’Italia. Rispetto al 2012, il nostro Paese perde altri sette posti, e si trova ora in 49esima posizione. Un momento di difficoltà condiviso anche con altri Stati del Sud Europa, come Spagna (35esima), Portogallo (51esima) e Grecia (addirittura 91esima, dopo la crisi finanziaria). “Questi Paesi  – commenta il World Economic Forum – devono rimediare alla mancanza di efficacia e flessibilità dei loro mercati, devono promuovere l’innovazione e migliorare l’accesso al finanziamento al fine di aumentare la competitività nell’intera regione”.

La graduatoria, comunque, presenta delle sorprese: sul podio, insieme alla Svizzera, troviamo Singapore e Finlandia. Mentre i cosiddetti Brics sono molto indietro in classifica: il migliore di questi, la Cina, è solo 29esima, mentre Sudafrica, Brasile, India e Russia sono tutti fuori dalla ‘Top Cinquanta’. Anche loro – secondo il rapporto – devono incoraggiare i settori privato e pubblico, e mettere in atto le riforme indispensabili. Nei migliori dieci, invece, troviamo le altre grandi potenze: Germania e Stati Uniti si collocano rispettivamente quarta e quinti, mentre la Gran Bretagna è decima. 

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