“Basta spettacolarizzazioni” sull’incandidabilità di Silvio Berlusconi. A rivolgere l’appello a tutte le forze politiche, e anche ai media, è il presidente della giunta per le immunità del Senato, Dario Stefàno (Sel), che invita anche a rispettare le leggi attualmente in vigore e a riportare la questione “tanto delicata” nell’ambito dei binari e delle sedi istituzionali.

“Negli ultimi giorni – dichiara Stefàno – si stanno susseguendo interventi e si stanno esponendo punti di vista che considero tutti autorevoli e ricchi di contenuti anche in buona parte condivisibili“. “Si tratta di auspici e, a volte, persino di suggerimenti che alimentano il dibattito politico e mirano a guidarlo entro coordinate legaliste alle quali la giunta per prima e, sin dall’inizio dei suoi lavori, ha ispirato il proprio percorso“. “Nessuna riflessione e nessuna problematicità – prosegue il senatore di Sel – ci sfugge o ci è sfuggita a cominciare dall’idea, condivisa all’unanimità, di interpretare la previsione di immediatezza in modo da coordinarla con le invalicabili prerogative difensive che io e la giunta vorremmo fossero sempre riconosciute a tutti i parlamentari, grandi o piccoli che siano, più o meno autorevoli”.

Il presidente della Giunta, dunque, assicura nuovamente che i lavori del Senato garantiranno sia la necessità di arrivare ad una decisione rapida, che i diritti alla difesa del condannato. “E’ il nostro modo – prosegue , che rivendico con convinzione, di prestare fede all’autorevolissimo invito del presidente Napolitano a vivere questa delicata fase politica con la serietà dei comportamenti e delle parole. Una serietà che si deve riconoscere alle decisioni definitive della magistratura”, sottolinea il presidente della giunta. “Ma se potessi spingermi oltre, pur sempre nel recinto delle mie funzioni istituzionali – afferma Stefàno – vorrei segnalare come uno degli aspetti di questa serietà istituzionale gridata da tutti, dovrebbe essere quello di attendere la sede istituzionale entro la quale sviluppare il dibattito giuridico e politico e cioè: prima la giunta e poi l’aula del Senato“.

“Temo che confondere i punti di vista, introducendo ogni giorno un’idea illuminata o risolutiva, o suggerendo scenari, tecniche di rinvio e scappatoie elusive (tutto ciò che insomma fuoriesce dalla dialettica procedimentale prevista dall’iter di convalida delle elezioni) si risolva in una involontaria intromissione non solo nella decisione degli organi preposti, ma anche nella libertà difensiva di cui Berlusconi dovrebbe godere in piena autonomia e serenità. Nonché nella autonomia del relatore che non ha ancora formulato alcuna proposta su cui discutere e al quale sarebbe giusto assicurare piena serenità di approfondimento“.

Dal presidente della Giunta, quindi, arriva uno stop alle continue speculazioni che politici di ogni schieramento elaborano in questi giorni – anche a mezzo stampa – sul futuro di Berlusconi in parlamento. “La giustizia mediatica – conclude Stefàno – partorisce a volte i suoi epigoni, ma temo che l’attuale spettacolarizzazione di una vicenda che ogni giorno conosce favorevoli e contrari, renda più difficile l’attuazione di quegli auspici di serietà e rigore ai quali vorremmo restare fedeli per il rispetto che si deve a tutti gli organi coinvolti, giustizia compresa, ma anche al capo dello Stato“.

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