Terzo focolaio di influenza aviaria in Emilia, a Portomaggiore, nel Ferrarese come il primo, ma in un’azienda del tutto diversa, con 18.000 tacchini, rispetto ai primi due che hanno colpito altrettanti allevamenti della filiera di galline del gruppo Eurovo, con 128.000 ovaiole abbattute a Ostellato e quasi 600.000 in corso di abbattimento a Mordano (Bologna). Identico nei tre casi il ceppo H7N7.

Anche all’allevamento di tacchini Nicoletti a Porto Verrara, frazione di Portomaggiore che ospita anche un’omonima azienda agricola che produce polli, l’abbattimento dei volatili comincerà “al più presto”, assicura la Regione, che proprio nel pomeriggio ha tenuto un vertice con i rappresentanti del settore avicolo per fare il punto sui danni economici. Il nuovo focolaio, spiega, è stato evidenziato grazie alla “rete di protezione stesa dalle autorità sanitarie per prevenire la diffusione del virus”, confermato dagli esami della sezione di Forlì dell’Istituto zooprofilattico e dal Centro nazionale di riferimento per l’influenza aviaria di Padova. Portomaggiore, si ricorda, è “non molto distante dal sito di Ostellato, il primo ad essere stato colpito”.

D’accordo la Coldiretti, che torna a sottolineare come il nuovo caso di influenza aviaria sia stato individuato proprio grazie alle misure precauzionali, “adottate con tempestività eccezionale a conferma dell’efficienza del sistema di controlli nazionale”. Anche in questo caso, la Regione ha emanato subito la relativa ordinanza con le misure straordinarie previste dalla normativa sanitaria europea e nazionale. Tutte le autorità sanitarie confermano che non vi è alcun rischio per l’uomo derivante dal consumo di carni, di pollo e di tacchino, e di uova.

Intanto, una prima stima di Eurovo ipotizza che si possano terminare “entro circa 30 giorni” le operazioni di sanificazione e ripristino delle attività che coinvolgono 120 lavoratori in entrambi i propri allevamenti di ovaiole. Operazioni da terminare comunque “nel più breve tempo possibile, per permettere la ripresa” sia nell’allevamento di Mordano (in batteria) che in quello di Ostellato (all’aperto e a terra) che, come “tutti gli allevamenti che fanno riferimento al Gruppo”, sono “da tempo stati adeguati alla normativa comunitaria 1999/74”.

E’ in corso il calcolo dei danni, ma il deputato Pd Michele Anzaldi li definisce comunque ‘ingenti’ e suggerisce un sopralluogo della commissione Agricoltura della Camera in Emilia-Romagna: servono, in modo bipartisan, “tutte le misure in grado di evitare il tracollo del comparto avicolo”.

Articolo Precedente

Alfano e la lezione del processo a Gesù

next
Articolo Successivo

Dometic Forlì, “Operai in ferie, manager cercano di svuotare la fabbrica”

next