Ramones. Cretin hop. Testi commentati - Echaurren PabloL’arte è un linguaggio nato per dialogare con le sfere più occulte e impalpabili, con le essenze delle potenze, superiori o inferiori. È sublime. Se poi di quel linguaggio si servono personalità folli ed estroverse come i componenti della band cult Ramones, in un felice incontro con l’istrionico artista Pablo Echaurren – di ispirazione surrealista e dadaista, amico di Max Ernst e profondo conoscitore della band – allora quel risultato eccezionale e imprevedibile, potete starne certi, è assicurato.

L’incontro è rappresentato dal libro edito da ArcanaRamones – Cretin Hop, Testi commentati” dalla cui lettura, si deduce, la band e l’artista-scrittore parlano lo stesso idioma. Del resto, come confida Echaurren, “io ascolto i Ramones 24 ore su 24 in loop, praticamente. Anche se c’ho una certa età. Oramai. Per me sono al numero 1 e quando lo professo in pubblico pensano che sia una provocazione, così tanto per dire. Ma non è. È purissima verità”. E c’è da credergli considerando la padronanza che possiede nel mettere in prosa i versi delle loro canzoni. Un grande lavoro quello compiuto da Echaurren, con le analisi e i commenti ai testi di tutti gli album dei Ramones, dal primo Self Titled ad Adios Amigos!. 

Quando sento Marky stantuffare e picchiare come un maglio sulla batteria – scrisse Eucharren qualche tempo fa – e sul mio frattaglio con quel ritmo poderoso-cavernoso che pare uscito da un tamburo in vera cotenna d’elefante, mi chiedo come sia stato possibile che l’intero universo non abbia ancora tributato la propria eterna riconoscenza a loro, ai Ramones. Per l’opera prestata e quella pestata. Con una mazza da baseball. Come è possibile che non siano ancora considerati la massima espressione dell’arte contemporanea?”.

Ecco svelato il vero obiettivo che Pablo Echaurren intende centrare con la stesura di questo libro: dimostrare la grandezza di una band troppo spesso sottovalutata e farne assaporare la grandezza sotto tutti i punti di vista: “Musica, letteratura, pittura, cartoon, humor noir, abbigliamento, pettinatura. L’umanità è davvero tanto scervellata, ciecata, assordata dal nulla, da non riuscire a afferrare quale immane poesia si sprigioni dalla stupidità dei Veloci Quattro? – si chiede l’artista-scrittore –.

A parte, naturalmente, i milioni e milioni di cretin-hop come me che hanno anche solo intimamente saltellato e pogato al ritmo sfrenato introdotto dal one-two-three-four di quell’intronato di Dee Dee”.

E quand’anche non riuscisse a convincervi, lui ha tuttavia conquistato il diritto a esser chiamato Pablo Ramones. Siamo certi, uno come lui, irrequieto, in perenne ricerca e tensione creativa, studioso appassionato ed estroverso, la band l’avrebbe accolto a braccia aperte. E allora one-two-three-four

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