In attesa di gettarsi nelle uscite discografiche settembrine, scendiamo a patti col “fancazzismo agostano” pescando negli anni cari al sottoscritto, ovvero quelli intercorsi tra il 1978 e il 1984, provando ad  immaginare la colonna sonora ideale di una giornata – come dire – qualunque.

E quindi, prendiamoci pure qualche licenza lessicale, lasciamo da parte i fronzoli e tuffiamoci di pancia nel maremagnum musicale di quel periodo, alla ricerca spasmodica di 9 canzoni 9 … celate colpevolmente alla massa soltanto perché poco funzionali all’industria discografica.

Al mattino, per entrare nel giusto mood, si prenda in considerazione una canzone dei Simple Minds. Anziché concentrarsi sugli anni nei quali il quintetto furoreggiava, si porti l’attenzione verso il primo periodo, orientando l’ascolto su Sister Feeling Call (1981) e, più precisamente, su Theme From Great Cities: cinque minuti e cinquanta secondi definiscono l’intro perfetto di una giornata che da quel momento, potrebbe riserbare numerose sorprese.

Dopo i Simple Minds si resti connessi a certi synth di matrice New Wave. Conoscete i Japan? Facevano ovviamente base in Inghilterra e le cose migliori le produssero tra il 1978 e il 1981. Ecco, ammesso che siate in spiaggia, per favorire anche solo l’ipotesi di scendere “a mare” (evitate le infradito…certa musica non le merita), si provi a pompare nelle orecchie Life in Tokyo: avviso ai naviganti, se il pezzo dovesse suscitare qualunque tipo di rigetto, non è questo “il vostro viaggio” (e quindi usate pure le infradito); se invece il giro di basso del compianto Mick Karn dovesse travolgervi inesorabilmente cuore e mente… proseguite pure, “il delirio organizzato” è solamente all’inizio.

Una volta metabolizzati i Japan, la terza canzone dovrebbe sostenervi nello sforzo di piantare l’ombrellone; Young Savage degli Ultravox potrebbe fare al caso vostro! Per altro, ai tempi, nella formazione c’era ancora un certo John Foxx. Se il nome nulla vi dice, sappiate che è grave! “Il tipo” in questione resta tra i principali protagonisti di quanto la musica elettronica abbia saputo produrre negli ultimi trent’anni.

Dopo gli Ultravox chi mai potrebbe chiudere il lato A di cotanta compilation? E soprattutto… chi potrebbe riuscire nell’impresa di aiutare a sostenere il solleone delle ore quattordici? Stesi come lucertole al sole, crogiolatevi pure ascoltando gli Psychedelic Furs! Attingendo a Talk Talk Talk, ovvero il secondo disco della band londinese. La traccia prescelta si chiama Mr Jones, anche se mai come in questo caso si potrebbe pescare casualmente nel mucchio, il disco è un autentico capolavoro.

Se non vi siete dati la protezione… fregatevene! Giratevi di schiena e siate soprattutto pronti a muovere a tempo il piedino sotto la sabbia! I Gun Club nel 1981 se ne uscirono con Fire of Love: fatica discografica per molti … ma non per tutti! Sex Beat – la prima traccia – rimette in discussione le certezze assolute di chi sul Post-Punk nutre (ancora?) seri dubbi. Ascoltare per credere.

L’aperitivo a questo punto non è un miraggio. Al caso vostro potrebbe fare il Pastis! Perfetto per lasciarsi travolgere dal suono sincopato dei B-52s! I quali si collegano benissimo ai Gun Club (e ai fumi alcolici) mediante quella finta leggerezza che pervade il loro sound. Non ci credete? Ascoltate Rock Lobster.

Sull’onda dell’entusiasmo – a cavallo del secondo pastis – lasciatevi travolgere dai Devo! Riportati ai giorni nostri – sarà pur banale ribadirlo – ma restano avanti anni luce. Provate ad ascoltare gli esordi e sparatevi nelle orecchie Gut Feeling, capolavoro senza tempo.

Se siete arrivati fin qui…alimentare l’ambiguità musicale esistente “nelle vostre corde”, diviene un gioco da ragazzi e allora, proviamo ad azzardare: “Chi se non i Wall of Voodoo potrebbero mettere d’accordo chi ama la New Wave americana e chi invece preferisce quella inglese”? Il gruppo di Stan Ridgeway “spacca” letteralmente. Mexican Radio poi, definisce l’area in cui è possibile scorgere realmente “l’ombra della luce”; attenzione però, i ricordi potrebbero prendere il sopravvento.

Arrivare all’appuntamento con la nona canzone – dopo un certo numero di aperitivi – significa essere  in sintonia perfetta con la serata. Alzatevi quindi dalla sedia e preparatevi! L’ultima canzone del lotto chiude il cerchio come meglio non potrebbe! Conoscete i Tuxedomoon? Desire – album d’esordio del gruppo californiano – è una pietra miliare del genere, No Tears – canzone manifesto – scuote nel profondo e autorizza senza dubbi un filo di matita sotto gli occhi.

Senza esagerare col trucco, non è halloween e nemmeno carnevale ma soltanto la fine … di una giornata – come dire – qualunque.

 
9 canzoni 9 … volendo esagerare (con il pastis)

Lato A

I Can’t Escape My Self • The Sound

Country Death Song • Violent Femmes

No More Heroes • The Stranglers

Shot By Both Sides • Magazine

Lato B

Complication • Killing Joke

Primary • The Cure

Lagarttija Nick • Bauhaus

Isolation • Joy Division

Romeo’s Distress • Christian Death

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