Hanno aspettato che i tutti lavoratori andassero in ferie, per poi smantellare la fabbrica e, nel deserto agostano, trasferire merci e macchinari in Polonia. Una doccia fredda per i 40 dipendenti della Firem, storica fabbrica di resistenze elettriche di Formigine in provincia di Modena, che il 14 agosto hanno deciso di interrompere le vacanze per presidiare giorno e notte i cancelli dello stabilimento. Ferragosto compreso. “Di aziende purtroppo ne chiudono tante, ma non in questo modo”, ha commentato Cesare Pizzolla, della Fiom-Cgil di Modena. “Io in 22 anni non avevo mai visto una cosa del genere”. E in attesa del tavolo di confronto, che dovrebbe aprirsi mercoledì, il sindacato ha organizzato in tutta fretta un picchetto permanente, con tanto di gazebo per ripararsi dal sole cocente, tavoli per mangiare, e tende per passare la notte. “Staremo qui finché non avremo risposte e il 26 ci presenteremo a lavoro, anche senza impianti”, ha fatto sapere Simona Messori, delegata Fiom e da 13 anni impiegata alla Firem. “Hanno portato via tutto di notte, con le porte chiuse e senza dire nulla a nessuno. E io ora, dopo una vita passata qui, mi ritrovo a 43 anni senza lavoro e con due figli da mantenere. Un disastro”  di Giulia Zaccariello

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