Gli aiuti internazionali? A volte finiscono anche a chi, secondo la comunità internazionale, non se li meriterebbe. È polemica nel Regno Unito dopo che si è venuto a sapere che, in Somalia, quasi 500mila sterline di finanziamenti britannici sono andate a ingrassare al-Shabaab, un gruppo terroristico affiliato ad al-Qaeda. La notizia, relativa alla prima metà del 2012, è emersa solo qualche giorno fa, quando il Department for International Development (Dipartimento per lo sviluppo internazionale, ndr) ha pubblicato il suo bilancio. Così, fra le voci dei conti economici, anche 480mila sterline di “materiale umanitario” che è stato “sequestrato” da appartenenti al gruppo. E, a pochi giorni dallo scandalo sollevato dall’europarlamentare del partito di destra Ukip – “basta aiuti internazionali alle terre dei bongo bongo”, aveva detto Godfrey Bloom –, si riaccende nel Regno Unito il dibattito su finanziamenti che, spesso, non vanno a coprire le reali necessità. Così, ora, il partito conservatore britannico attacca il dipartimento.

“Siamo molto preoccupati per come viene usato il denaro dei contribuenti”, ha rivelato al Sunday Times il parlamentare Gerald Howarth, “questi incidenti sono sempre più frequenti e servirebbe più attenzione, così come si è resa necessaria una maggiore precauzione”. Secondo il dipartimento, il materiale sequestrato da al-Shabaab era stato momentaneamente messo in alcuni magazzini, ai quali alcuni militanti hanno avuto accesso. Che cosa sia stato veramente rubato non è stato reso noto, ma si teme anche materiale elettrico e informatico, tutti strumenti che potrebbero essere utilizzati per eventuali attacchi terroristici. Secondo il piano del governo guidato da David Cameron, gli aiuti internazionali da parte del Regno Unito dovrebbero arrivare agli 11,3 miliardi di sterline (più di 13 miliardi di euro) entro il 2015, per soddisfare la promessa di arrivare entro pochi anni ad aiuti pari allo 0,7% rispetto al prodotto interno lordo britannico.

Ora, attaccato dalla politica, il dipartimento si difende e con una nota fa sapere: “Lavorare in zone pericolose implica grandi rischi. Noi da parte nostra, in futuro, presteremo la più grande attenzione affinché queste cose non succedano più. Però non può essere messo in discussione l’aiuto internazionale stesso, che serve anche ad avere un Regno Unito più stabile e sicuro”. Al-Shabaab (“I giovani”, ndr) è un gruppo insurrezionale islamista che si è formato dopo la sconfitta dell’Unione delle Corti islamiche, messa a tacere dal nuovo governo federale di transizione (Gft). Secondo molti Paesi – ma non tutti – al-Shabaab è un’organizzazione terroristica, direttamente affiliata ad al-Qaeda, e la morsa si è fatta ancora più stretta dopo che, nel 2012, gli Stati Uniti hanno posto una taglia su molti dei capi di questa organizzazione, anche per il loro legame con la pirateria dell’Oceano Indiano. Gli obiettivi del gruppo sono la fine del Gft, la cacciata dei militari e delle forze internazionali e l’imposizione della legge islamica, cosa che pare già in atto in alcuni territori controllati dal gruppo. Ora, appunto, anche lo smacco al Regno Unito: nei prossimi giorni è prevista una conferenza stampa del governo proprio su queste vicende, anche per evitare che il partito conservatore si spacchi ulteriormente sul tema degli aiuti internazionali.

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