I Nas di Parma in un deposito all’ingrosso di prodotti ittici, in una cella frigo, hanno trovato e sottoposto a sequestro penale oltre 5 quintali di pesce, tra cui ostriche, scaduti tra il 2008 e il 2010, e che per origine, provenienza, quantità e qualità erano diversi da quelli dichiarati in etichetta, centinaia di etichette contraffatte nonchè circa 8 kg di metabisolfito di potassio (additivo il cui utilizzo fraudolento permette di mantenere il colore ottimale del prodotto). I carabinieri del Nucleo hanno inoltre proceduto al sequestro amministrativo di altre 5 tonnellate tra astici, aragoste, gamberi, scampi, filetti di salmone e di persico prive di rintracciabilità ed anch’esse scadute di validità da circa 2-3 anni. I Nas di Treviso hanno sequestrato due impianti di acquacoltura della provincia perchè abusivi, comprensivi di 70 vasche e 320 tonnellate di trote e storioni, ivi allevate. E’ emersa anche l’omessa predisposizione del registro di carico e scarico degli animali acquatici.

I Nas di Bologna, presso un deposito all’ingrosso di prodotti alimentari della provincia di Rimini, hanno trovato in una cella frigo circa 2 tonnellate di merluzzi, ritagli di totano e sughi pronti a base di pesce, realizzati tra l’altro con l’aggiunta di aglio scaduto, in parte prive di rintracciabilità ed altre scadute. Inoltre, il paritetico Nucleo di Taranto presso un deposito all’ingrosso di molluschi, con annesso allevamento, ha proceduto al sequestro di 4.800 mq di tratto marino di proprietà demaniale – occupato abusivamente ed utilizzato per l’allevamento – e di 10 tonnellate di cozze potenzialmente pericolose.

Articolo Precedente

Come spendiamo il nostro tempo online

next
Articolo Successivo

Bologna, Arcigay diserta festa Unità: “Non ci fanno parlare”. Pd: “Troviamo soluzione”

next