Washington ha ordinato l’evacuazione di tutto lo staff non strettamente necessario dal consolato di Lahore, in Pakistan, a seguito di minacce terroristiche. La decisione è statta presa a seguito di “credibili notizie di minacce specifiche contro il consolato Usa di Lahore”, ha riferito un alto funzionario in una nota.

Il dipartimento di Stato ha anche invitato i cittadini statunitensi a non recarsi in Pakistan annunciando che “diversi gruppi di terroristi del posto e di altri Paesi costituiscono un potenziale pericolo per i cittadini americani in tutto il Pakistan”. L’evacuazione fa seguito alla chiusura di 17 ambasciate statunitensi e all’evacuazione della sua ambasciata nello Yemen.

Nel frattempo il Wall Street Journal scrive che sarebbe il braccio di al Qaeda nello Yemen, e non il capo della rete estremista Ayman al-Zawahiri, all’origine del progetto di attentati anti-occidentali che hanno spinto gli Stati Uniti a lanciare una vasta allerta sicurezza.

Il quotidiano, citando un anonimo responsabile della sicurezza americana, spiega che il “cervello” degli attentati sarebbe il capo di al Qaeda nella penisola arabica, Nasser Al-Whaychi, con base nello Yemen. Al-Zawahiri, numero uno di al Qaeda ed ex braccio destro di Osama bin Laden, non avrebbe fatto altro che approvare l’operazione iniziata nello Yemen, secondo la conversazione intercettata dall’intelligence americana tra il numero uno di al Qaeda e dei responsabili della rete.

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