Proprio ieri il governo, in Senato, è andato sotto su ben tre emendamenti: la tassazione sui telefonini, norme per l’accesso dei concorsi in magistratura e tirocinio.
Quello che invece non è passato, e non credo passerà nel prossimo futuro, è l’innalzamento della soglia sulla circolazione del contante. Difatti la norma in tal senso proposta, con un emendamento a firma D’Alì-Bonfrisco (Pdl), è stata bocciata.

Purtroppo è da tempo che le banche portano avanti la ridicola tesi che “la lotta al contante è una vera e propria battaglia di civiltà”. Tutta una serie di frottole, sostenute a gran voce, da gran parte dei giornalisti economici italiani.

Figuratevi che la Deutsche Bundesbank ha addirittura organizzato un convegno a difesa del contante (Bargeldsymposium, Francoforte 10-10-2012, ovviamente ignorato dalla stampa italiana. Gli analisti della banca tedesca sostengono che rispetto ai pagamenti elettronici, il contante è più comodo, più veloce, più accettato, più rispettoso della privacy, più economico, più trasparente.

Cosa che è in contrasto con la realtà nascosta (mica tanto), dato che le banche con le carte di credito e i bancomat lucrano le provvigioni addebitate ai negozianti (sino al 4%), le commissioni sui movimenti di conto corrente, gli interessi elevatissimi sulle carte di revolving ecc. Inoltre costringono a tenere i soldi sul conto, senza corrispondere praticamente alcun interesse.

Altra assurdità, a detta di molti economisti, è la presunzione di credere che basta eliminare le banconote per quasi eliminare l’evasione fiscale. Non si tiene conto che la grossa evasione e l’esportazione di grandi capitali, non avviene di certo in contanti, ma tramite sovra e sotto fatturazioni e tanti altri sotterfugi contabili.
 A riprova, nei cosiddetti maxi-blitz della GdF nelle note località di villeggiatura di lusso, nessuna valigetta di contante, o borse con ammazzettati bigliettoni multicolori, ma solo la prova di acquisti e proprietà di valore assolutamente sproporzionate rispetto al reddito dichiarato. E nessuno degli avventori aveva somme di denaro contante in tasca per le loro spese. La soglia dei mille euro per i pagamenti contanti anche tra privati ha avuto solo il risultato di spingere pensionati e sottopagati, a correre in banca o in poste per aprire un conto, non gratuito nella maggior parte dei casi.

Ma questta assurda e unilaterale lotta al contante da parte delle lobby bancarie sembra non avere fine, tanto che, accortisi della miriade di transazioni sotto la soglia dei 1000 euro, già imposti, vogliono ancora abbassarla.

In una Europa ridotta a botteghino e teatrino di marionette nelle loro mani, per ora le solite lobby, fanno il bello e il brutto tempo. Facendo credere che tutti contribuiamo alla lotta all’evasione e al riciclaggio.

Ciò che risulta strano è che gli emendamenti contro i limiti d’uso del contante, siano presentati da chi li ha voluti e sostenuti. Ma opportunismo o meno, si dovrebbe far sentire forte la voce della liberalità e soverchiare quella del liberismo.

Salvatore Contino

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