Relazione del segretario Epifani sulla”situazione politica”. E “varie ed eventuali” è l’ordine del giorno della direzione del Pd convocata per l’8 agosto. Tra i punti di discussione, non si fa però alcun riferimento alle regole per il congresso. Una circostanza che il deputato renziano Davide Faraone commenta così su Twitter: “Incredibile”. I renziani chiedono che domani sul congresso il partito prenda una decisione: “Vista l’aria che tira, il Pd farebbe bene ad indicare subito la data”, ha detto Andrea Marcucci.

E non sono solo i renziani ad auspicare che il partito prende una posizione più netta nell’incontro di domani: 27 deputati ‘non allineati’ – fra cui spiccano i nomi di Moretti, Zampa e Madia – hanno diffuso una nota congiunta in cui chiedono alla direzione del Pd di “battere un colpo”: “Si individui in maniera definitiva un percorso aperto, partecipato e con date certe per il congresso”, scrivono. “Ci vuole una parola chiara e definitiva in un passaggio cruciale per il Paese: ce lo chiedono i nostri elettori ed è arrivato il momento delle risposte“. “L’assemblea nazionale – concludono i parlamentari – potrà così concentrarsi sui problemi delle persone che sono e restano occupazione, lavoro, crescita ed equità sociale”.

A fine luglio si era già verificato lo scontro tra renziani e democratici “ortodossi”. Il 26 luglio scorso infatti Epifani aveva infatti rotto gli indugi indicando le date della prossima Assemblea nazionale (il 14 settembre) e del Congresso (entro novembre, probabilmente il 24), ribadendo l’intenzione di separare le figure di segretario e quella di candidato premier. “Tagliamo la testa al toro: anche se non mi spetta, la mia indicazione è di fare il congresso entro novembre“, aveva detto Epifani aggiungendo che “serve una figura di segretario rivolta prevalentemente all’impegno sul partito”. Parole confermate anche da Enrico Letta: ”Serve un segretario che faccia il segretario e che lavori a preparare un partito che quando ci saranno le nuove condizioni sia pronto a vincere”, aveva detto il presidente del Consiglio. Ma quanto detto da segretario e premier andava esattamente in direzione opposta a quanto chiesto da Matteo Renzi che, precedentemente, aveva auspicato la scelta del segretario con le primarie. Segretario che poi fosse poi anche candidato premier alle prossime elezioni.

 

Articolo Precedente

Soldi ai partiti, slitta l’esame del ddl. Rinviate leggi su omofobia e diffamazione

next
Articolo Successivo

La persistenza di Berlusconi: la luna, oltre quel dito

next