Alla fine lì, dove avrebbe dovuto prendere posto Cecile Kyenge, rimane una sedia vuota: “La lasciamo qui per ricordare che non ha voluto discutere con chi ha idee diverse dalle sue”. Il popolo della Lega Nord non perdona il ministro dell’Integrazione, che dopo l’escalation di insulti razzisti, arrivati da esponenti noti e meno noti del Carroccio, ha deciso di non partecipare alla festa nazionale di Cervia. E usa parole durissime: “Ha declinato l’invito perché come ministro non vale niente” è l’opinione di un giovane simpatizzante leghista, arrivato in Romagna per la kermesse. “Rifiutando il confronto ha fatto una pessima figura – rincara un’altra militante impegnata a vendere gadget rigorosamente “verde lega” – Non era in grado di reggere un dibattito serio sull’immigrazione”. Diversi gli esponenti del Carroccio, compreso il deputato Gianluca Pini, che davanti alla telecamera perdono le staffe. Più diplomatico invece il presidente del Veneto, Luca Zaia, che si ferma a parlare con i cronisti e poi, durante il dibattito, avverte: “Chi farà altre uscite sbagliate, come quella di Calderoli, dovrà essere allontanato dalla Lega”. Affermazione che però non riscuote l’applauso del pubblico  di Giulia Zaccariello

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