Cinema

Cdm, via libera a decreto legge cultura. Letta: “Tax credit per il cinema”

Il provvedimento prevede, tra l'altro, l'istituzione di una sovrintendenza speciale per Pompei e iniziative a favore degli Uffizi di Firenze. Stop a finanziamenti a pioggia e fondo da 75 milioni di euro per le fondazioni lirico-sinfoniche indebitate

di RQuotidiano

Niente più finanziamenti a pioggia, tax credit per musica e cinema e soprintendenza speciale per Pompei. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo. “Vogliamo dare un messaggio forte che riguarda i giovani e la cultura”, ha commentato Enrico Letta sottolineando che così si crea una “opportunità di lavoro offerta a 500 giovani per un periodo determinato di tempo sullo sviluppo della digitalizzazione e della catalogazione del patrimonio culturale del Paese”.

Pompei – Il presidente del Consiglio ha spiegato che il decreto legge prevede un articolo per la “valorizzazione di Pompei” che dà una “grande risposta al mondo visto che abbiamo una responsabilità di rendere fruibile” il sito archeologico. Di fatto anche il ministro della Cultura Massimo Bray ha annunciato che la città, con Ercolano e Stabia, avrà “una soprintendenza speciale” e che “nascerà un Progetto Pompei per le iniziative di coordinamento fuori dal sito archeologico, ci sarà un direttore generale che garantirà il rispetto degli impegni relativamente ai bandi per Pompei”.

Cinema e musica – Illustrando il testo approvato dal Cdm, Letta ha aggiunto che è stato rifinanziato “il tax credit per la produzione cinematografica, completando il parziale finanziamento di due mesi fa”. Un intervento necessario perché “dobbiamo far sì che il Paese continui a attrarre produzioni cinematografica, un caso di successo importante”. Come auspicato dagli operatori del settore, sarà garantita la cifra di 90 milioni di euro. Sarà inoltre introdotto un tax credit pari a 5 milioni di euro sulla musica, ispirato a quello sul cinema, per far fronte alla crisi del mercato musicale e promuovere giovani artisti e compositori emergenti. Ne beneficeranno opere prime e opere seconde, senza distinzioni di genere.

Uffizi e fondazioni lirico-sinfoniche – Nel dl c’è anche un intervento “a favore dei nuovi Uffizi di Firenze” che prevede interventi di “sviluppo e rilancio” del museo. Non solo. “Abbiamo valutato fosse necessario intervento complessivo per le fondazioni lirico-sinfoniche“, ha concluso Letta, spiegando che si tratta di “un tema che si è avvitato in situazione di grande difficoltà. Le fondazioni liriche devono non aver continuamente l’acqua alla gola e quindi il decreto legge salva le Fondazioni e dà loro prospettiva di stabilità essenziale”. Per questo potranno accedere a un fondo di 75 milioni di euro, che sarà gestito da un commissario straordinario per sanare la situazione debitoria in cui versano. Per ricevere i fondi, dovranno presentare entro 90 giorni un piano industriale di risanamento e ridurre fino al 50% il personale tecnico amministrativo. 

Bandi per artisti under 35 – Alcuni spazi statali e demaniali saranno affidati alla gestione di artisti under 35, sulla base di bandi pubblici a rotazione semestrale. In questo modo, sull’esempio di “59 Rivoli” a Parigi, saranno creati spazi all’interno delle città in cui gli artisti potranno esprimersi creativamente e ricercare nuove forme di espressione. Il decreto prevede inoltre che il ministero dei Beni Culturali (Mibac) abbia la possibilità di razionalizzare i fondi interni per gestire al meglio le aperture museali. Gli introiti della vendita dei biglietti e i proventi del merchandising relativi ai siti culturali, che con la finanziaria del 2008 erano stati ridotti fino all’attuale 10-15%, infine, saranno riassegnati interamente al MiBAC.

Fondi non più a pioggia – I fondi per lo spettacolo non saranno più assegnati a pioggia sui diritti acquisiti ma saranno distribuiti in relazione alle attività svolte e rendicontate. Ai fini della trasparenza sarà poi prevista un’anagrafe degli incarichi amministrativi ed artistici degli enti di spettacolo. Il decreto prevede inoltre che il ministro possa nominare gli organismi collegiali necessari per decidere l’utilizzo delle risorse del ministero dei Beni Culturali. Infine, saranno più facili le donazioni alla cultura che, fino a 5 mila euro, potranno essere effettuate: senza oneri amministrativi a carico del privato, con la garanzia della destinazione indicata dal donatore e con la piena pubblicità delle donazioni ricevute e del loro impiego.

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