“Il Pdl dica se è in grado di prendersi le sue responsabilità politiche di fronte al Paese al netto delle condizioni in cui si trova il suo leader Berlusconi”. All’ex segretario Pd Pierluigi Bersani la richiesta non pare “un’indegna provocazione”, come ha rimarcato il capogruppo al Senato Pdl Renato Schifani. “E cosa avrei detto di così grave?”, ripete il deputato democratico. A Milano per un convegno del partito, Bersani avverte che i rischi di una nuova instabilità sono enormi: “Si tratta di farci fare la legge di stabilità dalla Troika”. E a chi fa notare che per ora il Pdl non sembra voler scindere i suoi impegni dalla vicenda del suo leader, replica: “Lasciamogli almeno il tempo di riflettere”. Ma dopo la sentenza della Cassazione una riflessione si imporrebbe anche per il Pd, sostiene Bersani, che chiede al suo partito una voce finalmente unica. “Sospendiamo tutte le discussioni sulle regole del congresso, dove dobbiamo parlare dei problemi del Paese”, spiega, e aggiunge: “Quello del Pd non sia un congresso della Dc, dove si parlava solo del governo: se cade, se non cade. Almeno in questo”, ride, “vorrei non essere democristiano”  di Franz Baraggino

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