Come volevasi dimostrare a Bologna, un ordine del giorno targato Pd salva i finanziamenti pubblici alle materne private, nonostante l’esito del referendum del 26 maggio. Ma durante la discussione, in consiglio comunale è scoppiata la bagarre: “Che fine ha fatto il nostro voto?” hanno urlato alcuni manifestanti, entrati in aula con in mano striscioni sia contro i soldi alle scuole private, sia contro il rincaro dei bus. “Avete tradito il vostro elettorato, non rappresentate più nessuno”, ha detto un giovane rivolgendosi ai consiglieri dei Democratici. Poco tenera anche la consigliera di Sel, Cathy La Torre, che ha definito l’asse Pd-Pdl “uno schiaffo ai cittadini”. Nessun passo indietro però da parte del sindaco Virginio Merola: “Non possiamo fare nostre le ragioni dei promotori del referendum, perché significherebbe cancellare la legge Berlinguer che istituisce il sistema scolastico integrato pubblico privato”. Alla fine il documento è stato approvato con i voti favorevoli di Pd, Pdl e Lega Nord  di Giulia Zaccariello

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Bologna, soldi alle scuole private. I comitati: “Il Pd disprezza l’esito del referendum”

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La scuola italiana: ovvero come tramandare le differenze sociali

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