L’onorevole avvocato Niccolò Ghedini pare molto più preoccupato dalla data che ossessiona il Cavaliere – il prossimo 30 luglio – che non dalla prima inchiesta in assoluto che lo vede protagonista. Assieme al collega Piero Longo, Ghedini è infatti al centro degli atti che le giudici Annamaria Gatto, Manuela Cannavale e Paola Pendino, annunciando la sentenza di condanna nel processo Ruby-bis, hanno inviato ai pm per valutare eventuali ipotesi di falsa testimonianza nelle indagini difensive. “Siamo davvero tranquilli, e non avremmo motivo di non esserlo – ribatte Ghedini – perché quelle indagini le abbiamo fatte in maniera impeccabile. Le abbiamo consegnate alla procura della Repubblica e poi, per nostra fortuna, le hanno seguite anche altri avvocati che hanno registrato tutte le dichiarazioni”.

Come valuta invece le condanne a Fede, Mora e Minetti?
Beh, è solo una sentenza di primo grado, ma devo dire che la pena è obiettivamente molto elevata. Ma riguarda loro, non ne so nulla. E poi ho altro a cui pensare.

Come la strategia per affrontare la sentenza di Cassazione sul processo Mediaset. Se il Cavaliere venisse condannato anche in questo grado dovrebbe abbandonare la politica. Avete già deciso come muovervi?
Veramente non lo sappiamo ancora, la strategia è ignota pure a noi. Purtroppo per fare qualunque ragionamento dobbiamo aspettare di vedere cosa succede il 30 luglio.

Il suo collega, Franco Coppi, ha però ventilato più volte la possibilità di rinunciare alla prescrizione così da ottenere un rinvio della sentenza.
Certamente è un’ipotesi ancora in piedi, ma non abbiamo preso alcuna decisione definitiva. Ogni opzione è ancora aperta.

Tecnicamente che cosa succederà?
Tra dieci giorni il relatore farà la sua relazione, e se riterrà di voler chiudere l’udienza già il 30 allora darà la parola al procuratore generale e alle difese.

Poi?
Poi basta, arriva la sentenza…

E se lo condannano?
Eh, finisce tutto lì.

Fino a qualche tempo fa diceva che vi avrebbe salvati la Cassazione, meno ostile rispetto al Tribunale di Milano. Ci crede ancora?
“Salvare” non è gergo mio, ma effettivamente auspicavo che la Cassazione ci riservasse un trattamento diverso. Ma vede, la mia fiducia è molto calata ultimamente, perché stanno procedendo con una rapidità che è davvero extra ordinaria. Tra l’altro saremmo dovuti finire alla sezione terza della Cassazione, quella specializzata in problemi tributari…

La stessa che ha già assolto il Cavaliere per Mediatrade, filone romano del processo sui diritti Mediaset.
Esattamente! Invece siamo nella sezione mista. Ma non sono in grado di fare previsioni perché sono un pessimista di natura. Quindi, se anche le facessi, non potrebbero che essere negative.

Cercherete comunque di rimandare oltre il 15 settembre, così da essere giudicati proprio dalla sezione terza?Purtroppo non dipende da noi: la Corte di Cassazione fa assolutamente quello che vuole.

Da Il Fatto Quotidiano del 21 luglio 2013

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