Fabrizio Saccomanni nel mirino di Beppe Grillo dopo che il ministro dell’Economia ha detto di “non escludere che il Tesoro decida di cedere quote di società pubbliche – incluse Eni, Enel e Finmeccanica – per ridurre il debito”. “L’Italia è alla canna del gas e chi l’ha ridotta in questa condizione invece di andarsene con passo rapido e veloce in qualche Paese senza estradizione, si prepara a svendere l’argenteria per guadagnare tempo”, scrive il leader M5S sul blog in un post dal titolo “Saccodanni collaterali“.

“Il banchiere Saccomanni, promosso ministro dell’Economia, ha trovato la soluzione – prosegue il messaggio – pronto a fare cassa utilizzando Enel, Eni e Finmeccanica. Lo ha detto, per timore di qualche reazione violenta, dalla lontana Mosca dove è stato invitato per il G20 (ebbene sì, siamo ancora nei G20, ma per poco). Impaurito dalle sue stesse parole e dai commenti della stampa internazionale ha ‘spiegato meglio’ che potremmo usare le quote delle società come collaterale”.

Grillo segnala quindi che “il cittadino comune, che di collaterali conosce di solito solo i danni esposti dal cosiddetto ‘bugiardino’ dei medicinali, si è sentito rassicurato: sono solo ‘collaterali’. Qualche diarrea, un formicolio, due linee di febbre, un arrossamento della pelle. Cosa vuoi che sia? La partecipazione dello Stato nelle uniche grandi aziende nazionali che rimangono all’Italia è quindi salva. Qualcuno sospettoso però potrebbe andare oltre questa analisi superficiale e investigare. Un piccolo aiuto. Chi in Italia sa cosa vuol dire bene collaterale?”.

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