Eutorto-Roma“Ritrovarsi senza lavoro a cinquant’anni è come perdere la bussola, con il senso del tempo che si dilata. Le giornate si assomigliano tutte tra loro, ed è come vivere sospesi. Ecco allora che abbiamo pensato all’agricoltura perché avevamo bisogno di ancorarci. Il nostro orto collettivo è oggi un luogo dove andare con ciclicità, dove confrontarci, dove parlare di lavoro e di diritti negati”. Così Gloria Salvatori mi ha raccontato in una puntata di “Penelope” il senso di un progetto specchio drammatico di questa crisi: l’orto lavorato dagli ex lavoratori oggi cassintegrati dell’Agile ex Eutelia.

Così a Roma grazie ad un terreno di tremila metri quadrati una comunità di cassintegrati, donne e uomini di età compresa tra i 45 e i 55 anni, ha deciso comunque di darsi da fare, di rimboccarsi le maniche, di non piangersi addosso. Una lezione di dignità, coraggio, impegno. Tutto questo è Eutorto, il primo orto lavorato da cassintegrati e raccontato online in un blog cliccatissimo. “Abbiamo utilizzato questo nome perché racconta la nostra storia. Eu sta per Eutelia, orto sta per orto, e c’è una “t” di mezzo che sta per torto. Con questo progetto abbiamo pensato di riparare ad un torto subito, ovvero la perdita del posto di lavoro”, precisa Gloria.

Nel progetto sono coinvolte venti persone dei quattrocentoquaranta ex lavoratori dell’Agile ex Eutelia. Coloro che una volta erano sistemisti, segretarie, controller di gestione sono diventati da settembre 2010  contadini.Siamo consapevoli che perdendo il lavoro in questa età difficilmente riusciremo a trovarne un altro”. Perché se il nostro Paese vive il dramma della disoccupazione giovanile, c’è una disoccupazione drammatica che coinvolge una fetta di popolazione matura costretta a fermarsi. “Ciascuno di noi ha cento metri quadrati di terra, e poi abbiamo delle parti comuni. Lavoriamo con zappa e vanga, non abbiamo serre e in questo momento coltiviamo pomodori, zucchine, melanzane, frutta e verdura di stagione”, precisa Gloria. Oggi Eutorto consente solo un autoconsumo, ma ciascuno dsi è specializzato in uno specifico ambito: così c’è chi sa fare le marmellate, e chi si prende cura dei due alberi di fico appena nati.

Eutorto come specchio della crisi del mondo del lavoro, ma anche della dignità di una comunità e della voglia di darsi da fare. D’altronde come recita un antico adagio cinese, “per mangiare non dipendere dal cielo, ma dal carico che portano le tue mani”.

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Troppo educati per lavorare

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