Prima Berlino, nei prossimi giorni Parigi e poi forse Londra. Il tour di Matteo Renzi nelle cancellerie europee è cominciato in sordina con un incontro privato con Angela Merkel, ma è destinato a far discutere. Non è un mistero che il sindaco di Firenze abbia l‘ambizione di diventare il prossimo leader del centrosinistra. E con il suo viaggio in Europa sembra volersi portare avanti con le relazioni internazionali.

Nei giorni scorsi si era parlato di Renzi come possibile capolista alle prossime elezioni europee. Una carta che i vertici del partito vorrebbero giocarsi per estrometterlo dalla corsa a Palazzo Chigi. Renzi in Europa ci è andato davvero, ma in tutt’altra veste. L’incontro con Angela Merkel – avvenuto in gran segreto giovedì scorso e portato alla luce da Repubblica – rappresenta la prima tappa di un percorso di avvicinamento e di accreditamento irrinunciabile per chi mira ad avere un posto di rilievo nella politica nazionale. Tuttavia se l’incontro berlinese di Renzi è stato accompagnato dalla discrezione, appena la notizia è diventata di dominio pubblico i suoi più stretti collaboratori hanno fatto sapere che il faccia a faccia con Merkel era assolutamente “privato”. E che soprattutto il premier Enrico Letta ne era stato “informato”. Una precisazione tesa ad evitare che la visita a Berlino potesse essere interpretata se non come una delegittimazione almeno come un gesto di scortesia nei confronti dell’inquilino di Palazzo Chigi. Come ha fatto, ad esempio, il Pdl: “Renzi fa ormai aperta concorrenza a Letta”, ha dichiarato il deputato pidiellino, Fabrizio Cicchitto, secondo cui “la situazione italiana sta diventando sempre più surreale: Renzi si reca a visitare la Merkel, evidentemente per averne un qualche imprimatur, mentre lei si presta graziosamente”. L’incontro è stato duramente criticato anche da Beppe Grillo: “Il pellegrinaggio ossequioso presso la Merkel persino del voglioso ebetino di Firenze, che non vanta alcuna credenziale se non quella di aver vinto alla Ruota della Fortuna, ricorda la ricerca della benedizione papale dei grandi feudatari del medioevo. In ginocchio, baciando il sacro anello”, si legge sul blog del leader del Movimento 5 Stelle.

L’incontro tra Renzi e la cancelliera tedesca è avvenuto giovedì pomeriggio. In seguito, il sindaco di Firenze è subito rientrato in aereo nella sua città, senza rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. In settimana, invece, è atteso a Parigi, da François Hollande. E se la geografia politica europea ha un senso la visita successiva dovrebbe portarlo a Londra: nella capitale inglese, oltre al premier David Cameron, il sindaco potrebbe incontrare anche Tony Blair, che più volte ha indicato a modello di leader di una sinistra moderna, e con il quale si è già incontrato, giusto un anno fa, a Firenze. Incontro, anche quello, assolutamente privato. Perché Renzi non ha ancora l’investitura istituzionale. Ma le relazioni giuste, quelle sì.

Articolo Precedente

Il governo Letta e la sindrome del rimandare

next
Articolo Successivo

Alfano &Co., l’apoteosi dell’impudenza

next