Fu una conferenza stampa colma di indignazione e di rabbia, che rimbalzò nei notiziari locali. Il 15 maggio 2012 il sindaco di Scalea, Pasquale Basile, arrestato questa mattina dai carabinieri nell’ambito dell'”Operazione Plinius” assieme a cinque assessori, consiglieri di minoranza e funzionari comunali, indisse un incontro coi giornalisti per denunciare un “volantino minatorio” che gli arrivò via email dal titolo ‘Scalea povera Scalea’. “L’autore è un componente del coordinamento del blog “W Scalea”. Ho dato mandato ai miei legali di querelare questa persona per diffamazione a mezzo internet e via email” – annunciò il primo cittadino – “La mia azione intrapresa è prima di tutto contro una mentalità ottusa, vigliacca, vile e pusillanime del volantino anonimo che a Scalea conta qualche adepto. E soprattutto contro quella mentalità, in giro la chiamano “cultura del sospetto”, ma chiamarla cultura è davvero troppo”. E ancora: “E’ una cultura della doppia faccia, se non della tripla faccia, di farsi promotori di iniziative civiche e poi alimentare il sospetto, l’odio e la calunnia. Questo sfocia inevitabilmente nei volantini di minaccia o nella divisione della popolazione, diffondendo delle falsità assurde”

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