In uno studio di un medico di base, di un caldo pomeriggio milanese, un cartello avvisa gli astanti che le visite durano 10 minuti massimo per paziente. Un giovane lamenta la lunga attesa per poter redigere un certificato anamnestico per il rilascio della licenza di guida della moto. “Sono arrivato alle 18,15, dopo essere uscito dal lavoro da un’associazione di volontariato per anziani, trovo alquanto esagerato fermarmi a parlare fin dopo le 21 con i vecchietti. Se avessi avuto una persona non autosufficiente a casa da curare? Si parla di malasanità ma forse bisognerebbe capire che sono gli stessi pazienti a creare problemi al sistema, fregandosene del prossimo e delle necessità altrui. E la mancanza di rispetto non è perdonabile nemmeno ad un novant’enne lucido. Io sono rimasto sei minuti (cronometrato da un simpatico signore dopo di me). Chi non ha applicato le regole io oppure le persone che sono state botte di trenta minuti ciascuno?

Credo che l’assistenza sanitaria di base vada rivisitata interamente in modo da permettere una libera possibilità di tempistica di visita. Attualmente ha dei tempi spesi esclusivamente a redigere certificati di vario tipo (nel caso specifico sei minuti per una anamnesi di un giovane paziente sono veramente assurdi) come farmaci, esami ed interventi magari inutili. Ma la sanità ha i suoi tempi. Magari solo i tempi dell’ascolto delle patologie derivanti dalla solitudine dell’età. Assurdo stabilire come “regola” in sanità la visita di dieci minuti a paziente e considerare mancanza di rispetto, dei pazienti verso gli altri, il prolungarsi della stessa. Certamente il tempo usato ad ascoltare, durante il volontariato, non viene considerato “esagerato” ma lo diventa solo quando si cambia luogo e si passa da protagonisti a vittime, e se si avessero delle persone a casa da curare, per farsi redigere un certificato anamnestico, si può tornare un altro giorno.

Forse nella globalizzazione dell’indifferenza”, citata a Lampedusa da Papa Francesco, la sanità deve riprendersi il suo ruolo, i suoi tempi. Alleggerire il carico a chi deve tornare ad essere il protagonista del rapporto cittadino-salute deve essere il primo impegno per una nuova sanità. Medici che si fermano a disposizione dei pazienti fino alle 21 devono essere aiutati. History Health è dalla loro parte.

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