L’Arcidiocesi di Bologna torna a difendere la famiglia naturale, intervistando su “Bologna sette”,  il supplemento domenicale della Curia al quotidiano cattolico Avvenire, uno psicologo e psicoterapeuta, Francesco Rizzardi, che spiega le ragioni scientifiche per le quali l’adozione da parte di coppie omosessuali “non permette una crescita sana ed equilibrata per i minori”. A stretto giro arrivano i commenti negativi del parlamentare Pd Sergio Lo Giudice, già leader dell’Arcigay, e di Franco Grillini, presidente di Gaynet. 

Nei giorni scorsi il cardinale Carlo Caffarra aveva duramente criticato le parole del sindaco Virginio Merola al “Bologna Pride” sul matrimonio e il diritto all’adozione per le coppie gay. “Affermare che omo ed etero sono coppie equivalenti, che per la società e per i figli non fa differenza, è negare un’evidenza che a doverla spiegare vien da piangere”, aveva sottolineato il cardinale.

Nell’intervista a “Bologna sette”, l’esperto spiega che “il problema delle coppie omosessuali che si presentino come tali al bambino è che ciò mina la costruzione dell’identità personale: un mondo di uguali è irreale. E il pensare di potere tutto, il vivere fuori dalla realtà”, come afferma Lacan, costituisce la psicosi, cioè la follia”. Una persona cresciuta in una coppia omo – aggiunge Rizzardi – “farà un’enorme fatica ad avere un autentico rapporto con la realtà, che è fatta di differenze, anzitutto sessuali e di genere”.

Lo Giudice replica con un Tweet: “Se il cardinale è contro le adozioni gay ci sta, ma se scomoda uno psicologo citi i dati scientifici”. Sono “argomenti smentiti da una gigantesca massa di lavori scientifici e anche dall’Ordine degli psicologi dell’ Emilia-Romagna, di cui mi onoro di far parte, che sostiene tesi affatto diverse”, rileva Grillini. Il presidente di Gaynet torna pure sul bando deliberato dal Comune di Castenaso (Bologna) per aiutare gli ‘under 40’ ad ottenere mutui per la prima casa, aperto anche alle coppie gay: “si tratta di una misura di giustizia e di non discriminazione, nè vale l’argomento caro ad Avvenire che in periodo di crisi occorre finanziare solo le famiglie tradizionali, perché il diritto alla casa va garantito a tutti”.

Articolo Precedente

Com’è difficile “sburocratizzare” la pubblica amministrazione

next
Articolo Successivo

Teatro, Arena del Sole: i dipendenti cassintegrati organizzano la rassegna estiva

next