Il Pdl si scaglia contro il ministro Fabrizio Saccomanni. “Serve una guida adeguata all’economia, non un esponente di seconda fila di apparati burocratici intenti solo alla loro autodifesa”, ha dichiarato il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, sottolineando che “in questa fase non ci sono alternative a questo governo”. Non si è fatta attendere il ministro Dario Franceschini, sceso in campo per difendere Saccomanni dichiarando che “chi lo attacca attacca il governo”.

“Serve insomma un ministro vero e autorevole all’economia, proprio per garantire un utile percorso al governo”, ha aggiunto Gasparri, chiarendo senza mezzi termini che “con Saccomanni non si va da nessuna parte”. Il vicepresidente del Senato ha poi precisato che “si tratta di un’opinione largamente prevalente a destra e a sinistra”. E ha ricordato che “per dare una prospettiva ai conti pubblici italiani bisogna finalmente mettere in campo una strategia di aggressione al debito pubblico come ha proposto il vicepremier Angelino Alfano“.

Saccomanni non è però l’unico ministro preso di mira dal Pdl. Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico, aveva detto, allineandosi sostanzialmente alla linea del presidente del consiglio, che “bisogna riorganizzare l’Imu, non semplicemente eliminarla perché ci sono 4 miliardi da trovare”. E Gasparri aveva risposto: “Sulla prima casa l’Imu va eliminata. Il governo non si faccia intimorire da quelli del Fondo monetario internazionale, noti più per gli scandali che per l’efficienza. E parli chiaro. Che significa riorganizzata? Il compito del ministro Zanonato è fare gli interessi degli italiani, non l’uscire del Fmi”.

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