“Mi è sembrato di tornare bambino, quando i comunicati dell’Istituto Luce mostravano il Duce che mieteva il grano ad agosto”. Così l’imprenditore Diego Della Valle commenta la telefonata del presidente di Fiat John Elkann al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per annunciare la decisione del Lingotto di portare la propria quota in Rcs al 20%. “Non mi è sembrata una cosa giusta strumentalizzare una telefonata come fosse un rapporto tra capi di Stato”, aggiunge. E sull’opportunità di rendere pubblica la comunicazione, critica la decisione del Colle di “rimandare” la telefonata: “Bisognerebbe stare più attenti a come gestire certe cose, o a come far gestire la comunicazione da altri”. Parole dure, che arrivano nel corso della conferenza stampa in cui il presidente di Tod’s annuncia la sua partecipazione alla ricapitalizzazione del gruppo Rcs. “Lo dico con rispetto del ruolo del Presidente Napolitano”, precisa Della Valle, che però continua: “Se uno ha mezz’ora di tempo libero può fare una telefonata ai dipendenti di Pomigliano d’Arco, può andare a trovare gli operai dell’Ilva di Taranto, può far sentire la sua vicinanza a piccoli e medi imprenditori che hanno mille problemi. Ci sono tanti modi per far sentire la propria presenza a un Paese che se la passa male”, conclude l’imprenditore, “e si potrebbe evitare di perdere tempo per farsi delle telefonate che sembrano delle sceneggiate di cui il Paese non ha bisogno” di Franz Baraggino

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